Perù. Ancora scontri, e morti, a Lima. Papa Francesco: ¡No a la violencia!

Non si fermano gli scontri in Perù, dove dall’inizio delle proteste i morti hanno già superato quota 55. Papa Francesco durante l’Angelus condanna ogni violenza a auspica un dialogo “tra fratelli della stessa nazione”

“Invito a pregare perché cessino gli atti di violenza in Perù. La violenza spegne la speranza di una giusta soluzione dei problemi. Incoraggio tutte le parti coinvolte a intraprendere la via del dialogo tra fratelli della stessa nazione, nel pieno rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto. Mi unisco ai Vescovi peruviani nel dire: ¡No a la violencia, venga de donde venga! ¡No más muertes!”
Con queste parole, Papa Francesco, durante l’Angelus di domenica 22 gennaio, ha voluto dedicare un pensiero e una preghiera a quanto succede in Perù, ormai da diverse settimane travolto da grandi proteste più volte sfociate in violenze e morti.

Scontri Perù: oltre 55 i morti dall’inizio delle proteste

Le proteste vanno avanti da ormai più di un mese e hanno portato alla morte di oltre 55 persone (anche se qualcuno è già arrivato a contarne 62). Le ultime vittime sono arrivate nel corso de “La presa di Lima”, il nome con il quale i manifestanti hanno chiamato la grande manifestazione svoltasi nella capitale del Paese nell’ultimo weekend. Le richieste sono sempre le stesse: le dimissioni della presidente Dina Boluarte, delle nuove elezioni e il rilascio dell’ex presidente Pedro Castillo, attualmente in carcere.
Ma gli scontri sono lo specchio di un malessere ben più radicato che divide la società peruviana: sono, infatti, soprattutto gli abitanti delle regioni del sud del Paese, più povere, a manifestare contro le “elite” delle città, da sempre colpevoli, secondo loro, di politiche che hanno aumentato il divario con i territori più poveri. In questo senso, l’ex presidente Castillo era per loro una speranza, avendo origini amerindia, e la sua destituzione (nonostante sia avvenuta a seguito di un tentativo di colpo di stato) è stata vista come l’ennesima “manovra” per mantenere lo status quo.
Difficile riuscire a districare i decenni di politiche e risentimenti che hanno portato all’attuale situazione, ma la certezza è nelle parole del Pontefice: la violenza spegne ogni speranza. La via del dialogo tra fratelli è l’unica soluzione.

(foto Eduardo Garcia – unsplash)