Pillola abortiva, CEI: i farmacisti si oppongano

ru486Diritto all’obiezione di coscienza anche ai farmacisti, e non solo a quelli cattolici. A pochi giorni dal via libera alla pillola Ru486, la Conferenza episcopale italiana (CEI) riapre la questione sull’aborto farmacologico, lanciando un appello affinché venga riconosciuto ai farmacisti «il permesso di non collaborare, direttamente o indirettamente, alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte immorali», quali aborto e eutanasia. Non dunque solo la pillola abortiva, peraltro disponibile nei prossimi mesi solo in ospedale secondo quanto stabilito dalla legge, ma anche altri farmaci potenzialmente abortivi.

L’invito è del segretario generale dei vescovi italiani, monsignor Mariano Crociata, intervenuto sabato 24 ottobre al convegno dell’Unione farmacisti cattolici italiani pronti a raccogliere l’appello dei vescovi e a mobilitarsi per far varare una legge specifica sull’obiezione di coscienza.

Per Crociata il diritto-dovere all’obiezione riguarda tutti i farmacisti e non solo quelli di formazione cattolica, «perché la questione della vita e della sua difesa non è una prerogativa dei soli cristiani». Parole che si allineano al messaggio sull’aborto pubblicato ieri dalla CEI in vista della Giornata della vita, il 7 febbraio prossimo, nella quale si parla di «delitto», ma anche di «solidarietà» nei confronti di quelle madri che, per via della crisi economica, «sono tentate ad interrompere la gravidanza».

Alle parole del segretario generale della CEI hanno fatto eco le parole del giudice Giacomo Rocchi del Tribunale di Firenze: “I farmacisti possono invocare l’obiezione di coscienza rispetto alla vendita della pillola del giorno dopo in base all’art. 9 della legge 194 sull’aborto. E, quindi, il titolare della farmacia ha il diritto di non acquistare e non tenere presso la farmacia la pillola del giorno dopo, che ha un effetto abortivo, cioè soppressivo della vita dell’embrione umano. Impedire ad un embrione di attecchire nel corpo di una donna, significa sopprimerlo, farlo morire”.