Piotr Zieliński: agli Europei di calcio con il cuore dai “suoi” bambini nelle case accoglienza costruite in Polonia

Il centrocampista del Napoli e della Polonia è cresciuto in una famiglia che ha sempre preso in affido diversi bambini in difficoltà. Oggi, con i guadagni da calciatore, ha fondato due case di accoglienza e l’Associazione Piotrus Pan

Gli Europei di Calcio, iniziati l’11 di giugno con la vittoria della nazionale italiana, sono uno degli eventi più attesi dell’anno. Tra attese, pronostici, accenni di polemiche prima ancora di iniziare e l’immancabile gossip che circonda sempre i campioni del pallone, quest’anno sta trovando spazio anche una notizia di quelle che è bello raccontare. Il merito è di Piotr Zieliński, ventisettenne centrocampista del Napoli e della nazionale polacca, di cui il papà, come riporta la Gazzetta dello Sport, ha raccontato al Guardian l’impegno in favore dei bambini in difficoltà.

Piotr Zieliński: tra Europei di Calcio e i bambini in difficoltà della sua Polonia

A dire la verità, il fatto, sempre tenuto sottotraccia, era già noto a qualche estimatore del giocatore, anche perché l’origine del bel gesto non è recente. Piotr, infatti, fin da quando aveva 8 anni ha imparato a dividere la sua casa con i bambini che la sua famiglia prendeva in affido: “All’inizio – ha raccontato il papà – Piotr era piuttosto terrorizzato e non capiva perché avrebbe dovuto dividere la camera con altri bambini sconosciuti” Ma presto, come ben sanno tutte le famiglie affidatarie che queste dinamiche le vivono quotidianamente tra le mura delle loro case, il piccolo Piotr ha cominciato a familiarizzare con i suoi nuovi fratelli e a prendersene cura. E ha continuato a farlo anche una volta che il calcio lo ha portato lontano e gli ha regalato fama e soldi. Con parte dei suoi guadagni, il centrocampista nel 2015 ha acquistato due case nella zona di Zabkowice, ristrutturandole e creando due case famiglia per i bambini in difficoltà.

Piotr Zieliński e l’associazione Piotrus Pan hanno già vinto i loro “europei di calcio”

L’associazione creata si chiama Piotrus Pan, ovvero “Peter Pan” in polacco, ma anche un richiamo al proprio nome. A gestirla, visti i suoi impegni, ci sono i genitori, ma Zieliński ogni volta che riesce passa a trovare i ragazzi, gioca a pallone con loro e gli porta apparecchi elettronici che non usa. Come riporta la Gazzetta dello Sport, in occasione della Prima Comunione di un ragazzo ospitato nelle strutture, saputo che non si sarebbe presentato nessuno della sua famiglia, Piotr è rientrato dall’Italia per essere presente.
Se non è uno dei più bei goal di cui avete sentito parlare quest’anno…