Povertà educativa e affido culturale: l’esempio di Roma

Partito nel 2020 e ampliatosi dopo il periodo del Covid, l’Affido Culturale è un progetto che dà ai minori inseriti in contesti familiari svantaggiati la possibilità di uscirne, partecipando a iniziative culturali e visite guidate sotto la temporanea tutela di una famiglia “risorsa”

Quando si parla di “affido”, la prima cosa a cui in genere ci si riferisce è l’affido familiare, ovvero quell’istituto che permette ai bambini di essere accolti temporaneamente all’interno di una famiglia per dar modo alla famiglia d’origine di risolvere le proprie difficoltà e poter tornare ad accogliere il loro figlio in un contesto migliore, più sano e aperto al futuro.

Il successo dell’Affido Culturale

Negli ultimi anni, però, c’è anche un’altra forma di “affido” che si è sviluppata: l’affido culturale.
Il progetto è nato nel 2020 in 4 città italiane e si e ampliato dopo il Covid, dando a centinaia di bambine e bambini in povertà educativa una nuova possibilità: quella di ampliare le proprie conoscenze, vivere esperienze diverse da solito, uscire da contesti intellettualmente depressi partecipando a iniziative culturali e visite guidate sotto la temporanea tutela di una famiglia “risorsa”.
I giovani non vengono strappati dal nucleo di origine, ma solo agevolati nella fruizione di prodotti e servizi culturali che altrimenti vedrebbero preclusi per scarse possibilità economiche e ignoranza.
L’impresa sociale “Con i Bambini” ha stanziato 1.850.000 euro complessivi per il progetto di Affido Culturale, coinvolgendo numerose realtà anche nella città di Roma con una formula di affido che prevede un patto educativo tra le famiglie affidatarie e quelle di provenienza, con la supervisione della scuola e l’inserimento di una moneta virtuale solidale, gli “e-ducati”.
Gli “e-ducati” servono alle famiglie affidatarie a pagare i biglietti per cinema, teatro, musei e altre attività culturali, ovviamente inseriti nel circuito dei luoghi della cultura convenzionati. Soldi virtuali ma non finti: le transazioni passano tramite un’app specifica che monitora tutte le attività e il fundraising dell’intero progetto.

93 minori coinvolti nei progetti di Affido Culturale a Roma

A Roma in quasi tre anni sono stati coinvolti 93 minori, provenienti da 63 nuclei familiari, mentre le coppie (con o senza figli) che hanno fatto da affidatarie sono state 58, Diversi minori, infatti, dopo aver concluso il percorso con una famiglia lo hanno iniziato con un’altra.
Il percorso è stato strutturato in 29 incontri, circa due al mese, con un programma che ha previsto: visite al parco archeologico del Colosseo, al Museo Explora del Flaminio, al Videogame Museum of Rome, al Planetario, spettacoli al San Carlino, incontri alla biblioteca del Quarticcioli, spettacoli al Teatro di Tor Bella Monaca. E ancora: festival musicali, corsi ludopedagogici di teatro, musica, danza, disegno, lettura, fumetto, scienza, esperienze all’aria aperta come al Tulipark. Quasi tutti i 93 bambini hanno frequentato un centro estivo dopo la chiusura della scuola a giugno.

Un progetto senza dubbio di successo che, però, scadrà a settembre 2023. Per questo motivo, qualche settimana fa è stata approvata in assemblea capitolina una mozione firmata dal presidente della commissione Giubileo e membro di quella Cultura, Dario Nanni, che chiede di far proseguire il progetto oltre quella data, con il sostegno dell’amministrazione Gualtieri: “L’Affido Culturale tende a garantire e favorire la crescita culturale e nuove forme di socialità e inclusione – specifica Nanni – attraverso iniziative che coinvolgono direttamente adulti e bambini. Creare sinergie tra istituzioni e luoghi della cultura è un dovere delle istituzioni locali e nazionali, e Roma come Capitale d’Italia con l’approvazione di questo atto approvato all’unanimità, si fa promotrice affinché questo progetto possa proseguire oltre la scadenza naturale prevista a settembre”. Con la speranza che possa essere ampliato anche ad altri territori!