Quanto peserà la prima casa nell’Isee? In arrivo la riforma

Un tavolo di lavoro interministeriale con il Forum delle associazioni familiari per render più equo il calcolo dell’Isee. La prima casa peserà di meno sulla situazione economica delle famiglie che richiedono servizi e prestazioni sociali

Il governo sta lavorando a una riforma dell’Isee, l’indicatore che misura la situazione economica delle famiglie e che regola l’accesso a molti servizi e prestazioni sociali. L’obiettivo è rendere lo strumento più equo e adeguato alle esigenze delle famiglie, soprattutto in un momento di crisi demografica e di difficoltà economica.

Un tavolo di lavoro con il Forum delle associazioni familiari

Per farlo, il governo ha istituito un tavolo di lavoro interministeriale, che coinvolge i viceministri del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, e dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, e il presidente del Forum delle associazioni familiari, Adriano Bordignon. Il tavolo si riunirà nei prossimi giorni per esaminare e rivedere alcuni aspetti della disciplina Isee che hanno un impatto negativo sulla vita delle famiglie.

Abbassare il peso della prima casa

Tra le priorità, c’è quella di ridurre il peso che la prima casa ha attualmente sull’Isee. Infatti, il valore della prima casa entra nel calcolo del patrimonio immobiliare, che a sua volta incide sul reddito equivalente. Questo penalizza le famiglie che possiedono una casa di modesto valore, ma che si trovano in una zona ad alta pressione immobiliare, o che hanno ereditato una casa di famiglia. Il governo vorrebbe quindi introdurre una soglia di esclusione o una riduzione del valore della prima casa ai fini dell’Isee, per evitare che questo elemento distorca la reale situazione economica delle famiglie.
Il tavolo di lavoro interministeriale dovrà anche individuare le eventuali coperture per la riforma dell’Isee, che potrebbe comportare una riduzione delle entrate per lo Stato e per gli enti locali. La norma di riferimento dell’Isee è il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 159/2013, che ha introdotto l’attuale disciplina dell’indicatore. L’Isee serve a valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio e della composizione del nucleo familiare.
La riforma dell’Isee è una richiesta che il Forum delle associazioni familiari porta avanti da molti anni, segnalando i numerosi limiti dello strumento, soprattutto in merito alle scale di equivalenza utilizzate, all’utilizzo dei redditi netti anziché lordi, e alla complessità della procedura di presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica (DSU). Il Forum ha espresso soddisfazione per la disponibilità dei viceministri a affrontare questo nodo così importante per le famiglie e a lavorare in sinergia per individuare le possibili soluzioni.

Gli interventi a sostegno delle famiglie

La riforma dell’Isee si inserisce in un quadro più ampio di interventi che il governo sta portando avanti per sostenere le famiglie, tra cui la riforma fiscale, l’assegno unico, e il bonus prima casa per i giovani. Quest’ultimo, in particolare, è stato oggetto di un emendamento al decreto Milleproroghe, che prevede che il bonus sia riconosciuto solo per i preliminari registrati entro la fine del 2023. Chi, invece, ha già pagato le imposte a inizio 2024 ma aveva diritto ai bonus, potrà ottenere un credito di imposta da utilizzare nel corso del 2025.

L’esclusione dei titoli di Stato

Infine, la legge di bilancio 2024 ha previsto l’esclusione dal calcolo dell’Isee, fino a un valore complessivo di 50mila euro, dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Tuttavia, l’Inps ha chiarito che l’entrata in vigore di questa disposizione non è immediata, in quanto subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento sull’Isee. Resta, quindi, immutata la disciplina dell’Isee relativa al patrimonio mobiliare, con l’obbligo di indicare nella DSU presentata da gennaio 2024 tutti i rapporti finanziari in possesso delle famiglie al 31 dicembre 2022.