Adozione. Avere in casa un genitore anziano con Alzheimer può essere un problema per l’ottenimento del decreto di idoneità all’Adozione?

L’accoglienza di un minore abbandonato richiede inevitabilmente dosi aggiuntive di flessibilità e allenamento alla gestione di bisogni ed emozioni che possono fare capolino in maniera improvvisa e imprevedibile

L’arrivo in famiglia di un nuovo membro comporta una ristrutturazione degli equilibri e la necessità di riorganizzare ruoli e spazi, non solo fisici, per fare posto al nuovo arrivato.
Nel caso di un’adozione, l’accoglienza di un minore che porta un bagaglio di esperienze e una storia richiede inevitabilmente dosi aggiuntive di flessibilità e allenamento alla gestione di bisogni ed emozioni che possono fare capolino in maniera improvvisa e imprevedibile.
Le fasi successive all’inserimento adottivo e il coinvolgimento della famiglia allargata, in particolare dei nonni, giocano un ruolo importante per riscrivere un nuovo capitolo nella vita di un bambino che ha conosciuto fino ad allora un vissuto di abbandono ed esperienze negative e che deve radicarsi in una percezione di autentica appartenenza per rinascere finalmente Figlio e sconfiggere il fantasma di un possibile e tanto temuto nuovo abbandono o senso di estraneità.

Nonni, custodi della storia familiare

È importante che i nonni, in quanto presenze significative nella sua nuova vita, siano in qualche misura preparati a “reggere il peso” di domande scomode poiché, nel momento in cui la relazione con il nipote diverrà più intensa, siano in grado di inquadrare anche le reazioni che il bambino potrà manifestare nel loro percorso di adattamento.
Quella dei nonni, è generalmente una figura che colora di complicità, calore e tanto affetto la vita dei nipoti. Il ruolo del nonno adottivo si fonda sulle medesime caratteristiche di qualunque rapporto tra nonno e nipote: un confidente, un compagno di gioco, un complice, ma soprattutto un custode della storia di famiglia.
I bambini adottati vivono un intenso bisogno di ricostruirsi una storia o di riscriverla: i nonni che raccontano aneddoti, marachelle, frammenti di vita, costruiscono un albero genealogico e, tracciando ponti e somiglianze con mamma e papà, li aiutano a sentirsi figli e a strutturare un senso di appartenenza alla nuova famiglia.

L’essere figlio si definisce attraverso una nuova narrazione

Talvolta, basta dire al bambino che impugna la forchetta nello stesso modo di quando il papà era piccolo per fargli comprendere che somiglia a lui molto più di quanto i tratti somatici differenti possano far pensare.
Il nonno adottivo, mediante il ruolo di custode della storia della sua famiglia, aiuta il nipote a sentirsi parte di questa realtà, a trovare il suo posto in quei racconti. Spesso, infatti, il bimbo chiede conferma ai nonni di quanto i genitori gli dicono, al fine di tastare la coerenza e la solidità di quel terreno, ed è importante che non trovi discrepanze nelle risposte e nei contenuti trasmessi, sentendosi sostenuto nel capire il ruolo di mamma e papà, nel vedere il loro affetto e, soprattutto, per radicarsi nella convinzione che non lo abbandoneranno mai.
È dunque importante preparare i nonni su chi sono i bambini abbandonati, da dove vengono, che vissuti portano e per quale motivo arrivino dopo un’attesa così lunga. In modo particolare è importante spiegare loro che spesso età cronologica ed età emotiva, affettiva, cognitiva… non coincidono sin dall’inizio e che questo può innescare regressioni “sane” e, all’inverso, reazioni difficili da comprendere sin dalle prime battute.
Sarebbe auspicabile utilizzare il tempo dell’attesa per comprendere quali siano le loro fantasie e aspettative sul primo incontro con il futuro nipote, e per capire quale tipo di contributo pensino di poter fornire.

Avere un nonno malato in casa

La cura di un genitore anziano, con necessità di salute particolari, richiede sicuramente un notevole carico di energie e alle volte di fatica, non solo fisica, la cui incidenza sarà analizzata da parte dei Servizi che vi accompagneranno nella lettura della vostra situazione psicosociale e nella “mappatura” delle risorse a disposizione al fine di preservare sia voi sia un futuro figlio da carichi di stress difficilmente sostenibili e che potrebbero rendere complicato sin da subito, il suo inserimento adottivo.
Un nonno ancora gioviale ed energico sarà sicuramente un valore aggiunto che non potrà essere trascurato ma, accanto a questo, andranno valutate le energie e la cura che la sua presenza richiede e di conseguenza quelle residue che potreste mettere in campo per intraprendere il percorso di accoglienza di un bambino abbandonato.

Marina Gentile
Psicologa e Psicoterapeuta Sede Ai.Bi. Puglia

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

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