Psicologia dell’Adozione. “Ma io voglio due genitori belli, giovani e sani”: e se fossero i bambini abbandonati a scegliere i loro genitori adottivi?

Quante volte, nel lungo percorso verso l’adozione, immaginiamo il nostro futuro figlio? Un desiderio talmente forte che a volte diventa perfino “una preferenza”, con il rischio di allontanarci sempre più dall’idea stessa di adozione

Abbiamo sogni di perfezione…
C’è un rischio, nell’adozione, legato al desiderio di una genitorialità non realizzata che, talvolta, porta le coppie del percorso adottivo a ricercare il figlio dei sogni, il bambino a propria immagine e somiglianza: piccolo, sano, che vive una condizione di vuoto e bisogno che è possibile riparare “perché tanto basta l’amore”.

Nelle fantasie dell’attesa, i genitori fantasticano incontri pieni di magia, che riempiono del loro desiderio lasciando poco spazio ai bambini reali e alle loro storie.
Abbiamo sogni di perfezione in nome dei quali, talvolta, confondiamo diritto e desiderio, prima di maturare quella consapevolezza necessaria ad assumere che la maternità/paternità non sono un diritto, ma, appunto, un desiderio. Mentre è da considerarsi un diritto quello dei bambini ad avere una famiglia.

E i bambini? Hanno sogni di perfezione?

I bambini dell’adozione portano nella loro storia l’esperienza dell’abbandono e della perdita, vivono fortemente condizionati dalla sensazione di sentirsi privi di valore, attendendo con paura e timore il passaggio alla nuova famiglia.

La perdita dei legami familiari provoca sentimenti di sfiducia e mancanza di aspettative per il futuro che si possono tradurre, nel momento dell’incontro con i nuovi genitori, in atteggiamenti irrequieti, impulsivi, agitati che rappresentano un limite al contatto, alla relazione con l’altro e alla espressione di sé, contribuendo a rendere più complesso il processo di integrazione familiare.

Dicono, i bambini dell’adozione, di immaginare due genitori giovani, non si aspettano di essere amati ma lo desiderano, hanno bisogno di tempo, cura e relazione, necessitano di madri e padri pazienti, capaci di confrontarsi con il sogno e incontrarli per come sono davvero, riconoscendo la centralità dei loro bisogni.

Non hanno sogni di perfezione, i bambini dell’adozione, ma necessitano di genitori capaci di comprendere bisogni di amore inespressi o urlati con rabbia; in grado di concedere spazi sicuri in cui esplorare i loro sentimenti sull’adozione, capaci di dare un senso alla storia e tenerla dentro.
Non hanno sogni di perfezione, i bambini dell’adozione, ma desiderano essere visti, “stare in relazione”, sentirsi appartenenti.

Marcella Griva
Psicologa e psicoterapeuta di Ai.Bi. – Sede di Cagliari

Conscio di queste difficoltà nell’avere chiaro il percorso di adozione e, quindi, nell’arrivare preparati all’incontro con il proprio figlio, Faris – Family Relationship International School propone il corso, “Come posso incontrare i miei nuovi genitori? – Invito di un bambino abbandonato alle famiglie che desiderano adottarlo”, specificatamente pensato per le coppie in procinto di depositare o che abbiano appena deposito la domanda di idoneità all’adozione di un minore straniero presso il Tribunale per i Minorenni.

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