Quanto costa mantenere un figlio in Italia? L’indagine

Un’indagine di Findomestic rivela che le famiglie spendono quasi 500 euro al mese per ogni figlio e chiedono più sostegni dallo stato. Ecco i dettagli della ricerca

Abbigliamento, scuola, cibo: sono solo alcune delle voci di spesa che le famiglie italiane devono affrontare per mantenere i propri figli.
Secondo l’indagine condotta dall’Osservatorio mensile di Findomestic del Gruppo Bnp Paribas, il costo medio per ogni figlio che abita in famiglia è di quasi 500 euro al mese, il 15% in più rispetto a un anno fa.

L’indagine di Findomestic

Partendo da un campione di oltre 1.000 famiglie con figli a carico, residenti in tutta Italia, Findomestic ha analizzato le spese sostenute per i propri figli e le motivazioni che influenzano la scelta di avere o meno figli.

I dati dell’indagine

I risultati mostrano che le famiglie spendono mediamente 462 euro al mese per ogni figlio che abita in famiglia, con una crescita del 15% rispetto al 2022.
Le spese più elevate riguardano l’abbigliamento (113 euro), le spese scolastiche (97 euro) e gli alimentari (86 euro). Seguono i viaggi (54 euro), i trasporti (42 euro) e la salute (40 euro).

Il bilancio familiare

Le spese per i figli incidono notevolmente sul bilancio familiare e sulle scelte di consumo. Solo il 14% delle famiglie taglia le spese non strettamente necessarie dedicate ai figli, mentre il 36% rinvia altri acquisti per la famiglia e il 32% rinuncia ad altre spese.
Le motivazioni di natura economica incidono anche sulla scelta di avere o meno figli: tra chi non ne ha oggi, il 40% non ha intenzione di averne in futuro.
Chi ha figli e chi non li ha è d’accordo sulla necessità di maggiori sostegni economici da parte dello stato per sostenere la genitorialità (53%), mentre per chi non è ancora genitore anche la stabilità lavorativa (55%) o il sostegno nelle spese per asilo o baby-sitter (51%) rappresentano elementi chiave per avere un figlio.
L’inflazione è una delle principali preoccupazioni degli italiani, seguita dal calo del potere d’acquisto della propria famiglia. Secondo l’Osservatorio Findomestic, l’8 su 10 avverte rincari più o meno consistenti e il 64% pensa che i prezzi continueranno a salire. Questi fattori contribuiscono a frenare la propensione al consumo e a aumentare la percentuale di chi guarda al futuro con pessimismo (59%).
Le intenzioni d’acquisto dei prossimi 3 mesi sono nuovamente in calo dell’8% dopo la risalita di fine agosto (+6,1%). Il dato negativo è determinato dalle ristrutturazioni (-21%), che risentono dello stop al superbonus, e dal mercato delle auto usate (-18,3%). In calo anche la propensione all’acquisto di tecnologia, due ruote, attrezzature sportive e fai da te. In crescita invece i monopattini elettrici (+8,1%), le pompe di calore (+12,2%), le caldaie a biomassa o condensazione (+8,5%) e gli impianti di isolamento termico (+5,3%).

L’acquisto a rate

Oltre 3 italiani su 10 (31%) prendono in considerazione di acquistare nei prossimi 3 mesi un bene a rate, in risalita di 6 punti percentuali rispetto a luglio. Tra questi la maggioranza (42%) predilige il finanziamento diretto sul punto vendita.