Quella meravigliosa relazione di amicizia che si chiama “Adozione a distanza”: i 10 bambini di Barbara e Nicola

“Ricordo ancora le prime foto che ci mandarono: era una bimba dallo sguardo duro. Poi anno dopo anno, mail dopo mail, le foto restituivano un volto più sorridente”: le storie di 10 tra bambini e bambine del mondo accompagnati da Barbara e Nicola in 24 anni

Ventiquattro anni: un tempo che vola, in famiglia, prezioso come non mai per dieci tra bambini e bambine del mondo che, grazie a Barbara e Nicola, hanno potuto essere sostenuti a distanza, accompagnati nella crescita fino alla soglia dell’età adulta.

Abbiamo cominciato nel 1998 e non ci siamo mai fermati! – dice Barbara entusiasta – Al di là dei singoli ragazzini sostenuti, si può dire anche che abbiamo visto come il SAD possa davvero fare la differenza per tutti loro, nel corso del tempo”.

Oggi Barbara e Nicola hanno due sostegni a distanza personalizzati, uno in Marocco e uno in Congo.

“Seguiamo Nabil in Marocco dal 2008, oggi ha 14 anni – raccontano – mentre Debora, oggi 13enne, dal 2009. Un paio di volte ci ha attraversato il pensiero di andare in Marocco anche se ancora non lo abbiamo  realizzato”.

In Congo è più difficile pensare a una visita per conoscere la ragazzina, ma non mancano di fare sentire il loro affetto e la loro amicizia a Debora. “Ricordo ancora le prime foto che ci mandarono: era una bimba dallo sguardo duro. Poi anno dopo anno, mail dopo mail, le foto restituivano un volto più sorridente”.

Barbara spiega anche come le è stato possibile constatare l’evoluzione dello strumento SAD negli anni. 

“C’è stato un bel cambiamento rispetto al passato – dice – : i primi due bambini che abbiamo seguito erano quelli che erano usciti dalla guerra nei Balcani. Scrivevamo a mano una lettera, per chiedere come stavano, e mandavamo anche pacchi di aiuti, con giochi, vestiti, denaro. Non solo, eravamo anche andati personalmente per portare aiuti e incontrare le persone che soffrivano per la guerra”.

Non erano solo i paesi della ex Jugoslavia quelli per cui Barbara e Nicola si spendevano in sostegni a distanza: “Per un certo tempo avevamo due bambini anche nei progetti di Ai.Bi. in Brasile, ai quali scrivevamo lettere tramite il referente dell’associazione in loco”.

Oggi la relazione di amicizia avviene più velocemente, tramite mail.

“Riceviamo sempre molte informazioni sull’andamento del progetto – aggiunge Nicola – ma a noi piace mantenere questo scambio epistolare. E poi mandiamo sempre qualche extra tramite Ai.Bi., se ci sono spese da fare o necessità contingenti”.

I ragazzini dal canto loro scrivono e inviano disegni, aggiornando Barbara e Nicola su come stanno andando a scuola, tra le altre cose.

“A noi è sempre piaciuto accompagnare negli anni i ragazzi, quindi abbiamo sempre avuto SAD lunghi – concludono -. E’ un progetto in cui crediamo molto: permette al tempo stesso di aiutare qualcuno consentendo di restare nella propria famiglia o nella propria comunità”.

Un’amicizia leale, un aiuto gratuito verso i bambini abbandonati negli istituti o in difficoltà familiare. 

“Abbiamo conosciuto Ai.Bi. perché mi piaceva l’idea di sostenere bambini abbandonati o comunque in difficoltà. In più abbiamo scelto questa associazione, perché, anche nel fare SAD, ha sempre privilegiato la relazione tra le persone. 

Posso dire che ci siamo accompagnati a vicenda in questi anni: l’impegno e la fedeltà valgono anche in queste cose”.

Per conoscere più da vicino i progetti di Adozione a Distanza di Ai.Bi. QUI