Raffaella Carrà, sostegno a distanza: insieme per combattere la crisi

Il sostegno a distanza è in crisi. Servono nuove occasioni per promuovere i progetti di solidarietà internazionale e coinvolgere gli italiani. Lo ha detto Raffaella Carrà, durante un incontro al Fiuggi Family Festival dedicato al sostegno a distanza, un tema al quale è legata da anni.

Nel 2006 con il suo programma « Amore », Raffaella Carrà aveva portato sul piccolo schermo le attività delle associazioni, tra cui Ai.Bi., che nel mondo lavorano a sostegno di famiglie e bambini grazie alle donazioni. Un’esperienza servita “a dare un segnale molto forte. Ma, purtroppo, si sono accorte di me molte persone ad esclusione dei potenti. Ho insistito tanto per poter fare almeno quattro speciali sulle adozioni a distanza senza però ottenere alcun riscontro”. ha detto Carrà.

Meno di 30 euro al mese sono necessari a sostenere un bambino e la sua famiglia. “In quel momento – sottolinea la conduttrice – non stai aiutando solo un bambino a crescere, ma una famiglia ad andare avanti, non solo economicamente ma anche spiritualmente. Le lettere che ricevo mi emozionano e la mia spinta forte è principalmente questa consapevolezza”.

La Carrà ne ha approfittato per lanciare un ulteriore appello: “Se non si possono spendere 20 euro in una situazione come questa, di crisi bisogna unire le forze. Ad esempio, se dieci persone si uniscono con un contributo di 2 euro a testa, possono « adottare » un bambino a distanza”.

Per dare la possibilità a tutti di realizzare un progetto di sostegno a distanza, Ai.Bi. ha promosso una formula nuova e originale : il SAD Comunitario.