Rapporto CAI: focus sulle adozioni di bambini “special needs”

adozione_manoLa Commissione per le adozioni internazionali (CAI), dopo le prime anticipazioni di inizio gennaio, ha pubblicato l’intero Rapporto statistico che riporta i dati e gli andamenti delle adozioni in maniera estremamente dettagliata. Confermato il numero dei minori stranieri adottati (3.964) nel corso del 2009.

Le 190 pagine del rapporto contengono quest’anno interessanti novità: la situazione delle adozioni di bambini special needs, i tempi di adozione per i bambini (concentrate sullo studio monografico di alcuni paesi, tra cui Federazione Russa, Ucraina, Brasile, Colombia, Etiopia) e i tempi di adozione per le coppie.

Sono stati 561 i bambini con bisogni speciali adottati nel 2009: 476 dall’Europa, 38 dall’Asia, 35 dall’America Latina, 12 dall’Africa. Gli “special needs” riguardano coppie di fratelli, bambini grandicelli, bambini con particolari problemi psichici o handicap fisici. Su questi ultimi si è concentrata l’analisi della Commissione.

Il Rapporto evidenzia la difficoltà nell’ottenere dai Paesi di origine dei minori diagnosi corrette. “È infatti possibile che la diagnosi sia “confezionata” da personale non medico ma di assistenza, scritta con urgenza e comunque con improvvisazione, o che risenta di una cattiva traduzione.”

La CAI rileva che le diagnosi sono abbastanza omogenee per territorio di provenienza: i minori provenienti dall’Est europeo presentano in percentuale preponderante la diagnosi di “ritardo psicologico o psicomotorio”. “Tale diagnosi di per sé non è significativa in quanto utilizzata, per la sua genericità, anche per descrivere le conseguenze di una precoce e, a volte, lunga istituzionalizzazione”, si evidenzia nel Rapporto.

Diversamente da questi, i minori provenienti da Paesi africani quali l’Etiopia o da Paesi sudamericani quali la Colombia presentano invece diagnosi di patologia attinente lo stato di nutrizione generale e le eventuali carenze.

In generale l’adozione internazionale sta cambiando la sua fisionomia, e con essa i bisogni dei suoi protagonisti: si registra un aumento costante dell’età delle coppie adottanti – l’età media dei mariti è stata di 42,1 anni e quella delle mogli di 40 anni esatti – si accompagna infatti alla crescita progressiva dell’età media dei minori: dai 5,2 anni di media del 2007 ai 5,6 del 2008 fino ai 5,9 registrati nel 2009. L’aumento dell’età degli adottati, per la Cai, e’ spiegato come conseguenza del fatto che i Paesi di origine incentivano le adozioni nazionali.