RDC: prime impressioni da Kinshasa

Ecco le prime riflessioni di uno dei nostri volontari appena giunto in Congo.

A conclusione del mio percorso di formazione per poter lavorare nelle sedi estere di AiBi, trascorrero’ un mese a Kinshasa. Per essere il 16 di novembre, fa decisamente caldo e il controllo dei passaporti ed il recupero dei bagagli richiede circa un’ora. Una volta uscita, dopo aver rifiutato l’aiuto di chi si proponeva per portarmi le valige in cambio di soldi, ad attendermi ci sono Eddy, il coordinatore Paese, e l’autista. Il tragitto dall’aeroporto a casa, e’ gia’ esplicativo della situazione del traffico, della condizione delle strade e della sicurezza personale: un misto di macchine moderne, vecchie e carretti che si muovono senza seguire un codice della strada; i pedoni camminano in mezzo al traffico e spesso c’e’ qualcuno che si avvicina alla macchina chiedendo dei soldi. Le strade sono piene di buche e per la maggior parte non asfaltate e praticamente non esiste illuminazione pubblica. Una volta arrivata a casa, mi sistemo nella mia stanza e mi concedo una notte di sonno per riprendermi dal viaggio. Ieri mattina, per prima cosa, sono stata accompagnata in ambasciata per dichiarare il mio arrivo e la mia permanenza sul territorio per un mese. Anche in questo caso, sono stata accompagnata dall’autista e da Eddy: non e’ prudente muoversi a piedi e se alla guida c’e’ un bianco, quasi sicuramente viene fermato dalla polizia che attacca briga sperando di estorcere un po’ di soldi. Dopo essere stata in ambasciata, avevo bisogno di cambiare dei soldi in valuta locale o in dollari americani che sono accettati ovunque. Questa mattina ho avuto il primo incontro ufficiale con un esponente politico, il direttore degli affari sociali delle citta’ di Kinshasa, che avevo gia’ conosciuto durante un suo viaggio in Italia. Visto nel suo ufficio, seduto alla sua scrivania, e’ l’emblema del personaggio politico disinteressato: cerimonioso, poco competente, desideroso di mettersi in mostra, distratto, piu’ interessato ad avere il mio numero di telefono che a svolgere il suo lavoro. Queste sono le prime impressioni di una permanenza di appena due giorni a Kinshsa. Fa molto caldo, manca spesso la luce, le strade sono piene di piccoli negozietti dalle colorate insegne scritte a mano e donne che vendono frutta: in una parola…Africa!