RDC: Testimonianza di un bambino stregone

“Il più grande male che ho commesso nella mia vita, é quello di essere nato dalla mia madre biologica. Al posto di essere nato dalla mia matrigna! In ogni momento mi venivano attribuiti dei rituali particolari e venivo etichettato come malvagio: stregone, demone, lucifero, infernale…  Mio padre restava fermo davanti alla donna, guardando impotente tutte le scene mi diceva: sopporta solamente! Tutti i i miei fratellastri e sorellastre andavano ogni giorno a scuola, io dovevo restare a casa a fare le faccende domestiche. La mia colazione, che era un decimo della parte che prendevano gli altri, mi veniva data solo dopo aver portato a termine tutti gli 8 o 10 compiti che mi erano affidati al mattino e che io non riuscivo a finire prima delle 16. Un giorno mi sono detto che tutto questo era abbastanza e sono andato a cercare rifugio in strada. Là i capi del gruppo e gli altri ragazzi mi hanno sottoposto ad un “battesimo” esemplare.  Malgrado tutto, ho preferito la sofferenza in strada che al sofferenza a casa mia. Intemperie, retate… sono state le mie compagne di tutti i giorni; Mi sono abituato col tempo, ho iniziato a mendicare e a rubare per sopravvivere. Un giorno, un signore é passato e mi ha proposto di andare in istituto. Io ero esausto della strada e l’offerta mi é parsa buona. L’ho quindi seguito senza conoscere quello che mi avrebbe aspettato. Fortunatamente ho trovato altri bambini che hanno avuto le stesse storie e ho ora imparato un mestiere utile per il mio futuro.”

 

Il bambino ha delle crisi di pianto raccontando la sua storia, come se il suo passato tragico si fosse ripetuto da pochi istanti.

Possano le strutture di accoglienza essere i luoghi dove i bambini ritrovino il calore dell famiglia perduta. In caso contrario rendiamoci disponibili a comprendere le reazioni di questi bambini e cerchiamo di andare loro in aiuto.

Facciamo dunque, della protezione e della presa in carico di questi bambini il nostro apostolato.