Referendum Ai.Bi.: i dati sconfessano le scelte del Tribunale dei Minorenni di Roma

I dati parziali emersi dal referendum in corso sul sito Ai.Bi. parlano chiaro: per le coppie italiane la prassi del Tribunale dei minorenni di Roma che limita l’età del bambino da adottare è ingiusta.

La pensa così circa l’80% degli utenti del sito Ai.Bi., che sta facendo sentire la propria voce rispondendo al referendum online.

La questione è di quelle spinose: è giusto dare un limite all’età di un bimbo adottabile?

Dal rapporto CAI è emerso il dato relativo all’aumento dell’età media dei bambini adottati, arrivata a 6,1 anni; in Italia è in vigore presso alcuni Tribunali, fra cui quello di Roma, una procedura discriminante: quella dei decreti vincolanti, fortemente voluti dalla Presidente del Tribunale dei Minorenni di Roma, Melita Cavallo. In questi decreti, l’idoneità è limitata a minori di età compresa tra un minimo e un massimo che non corrisponde a quanto previsto dalla legge. In questi stessi Tribunali, inoltre, è assai diffusa la pratica di autorizzare l’adozione di bimbi particolarmente piccoli da parte di coppie che superano i 45 anni d’età. In particolare, nel Tribunale di Roma, è prassi emettere decreti vincolanti che stabiliscono una soglia massima di 6 anni. Un dato che contrasta fortemente con l’età media dei bimbi adottabili in molti Paesi: in Bielorussia, Messico, Ucraina, Ungheria, Brasile, Lituania, Polonia, Cile, Kazakistan, Bulgaria, Slovacchia, Lettonia i bambini in attesa di una famiglia sono quasi sempre più grandicelli e, con questi decreti, rischiano di restare per sempre senza una mamma e un papà.

I lettori delle News di Ai.Bi. hanno colto nel segno, individuando chiaramente il problema: il rischio di lasciare senza famiglia tanti bambini che hanno bisogno di qualcuno che li ami tanto quanto, se non in misura ancora maggiore, i bimbi più piccoli.