Repubblica Democratica del Congo. Strage di civili in Nord Kivu: 272 morti, di cui 17 bambini

Sempre più preoccupante la situazione nella Repubblica Democratica del Congo: l’ultima strage ha provocato quasi 300 morti. Ma, nonostante le difficoltà, la popolazione civile manifesta per la Pace e le attività di Ai.Bi. in supporto dei bambini abbandonati non si fermano

I fatti risalgono al 29 novembre, ma ci sono voluti diversi giorni per trovare le conferme e, soprattutto, purtroppo, scoprire l’entità del massacro compiuto nel villaggio di Kishishe, in Repubblica Democratica del Congo, nella regione del Nord Kivu; la stessa in cui Ai.Bi. ha attivi i suoi programmi di Adozione a Distanza e i progetti di Cooperazione Internazionale.
Fino all’ultimo, come racconta l’Osservatore Romano, si è sperato in un bilancio più contenuto, anche perché inizialmente il Governo di Kinshasa aveva parlato di 50 vittime, salite, poi, a “più di cento”. Ora, invece, i numeri parlano di 272 civili uccisi, tra i quali 17 bambini. Le autorità non hanno dubbi nell’additare le responsabilità al gruppo di ribelli M23, che controlla, oggi, alcune porzioni della città di Goma, dalla quale, secondo le Nazioni Unite, sono sfollate 340.000 persone.
I ribelli, da parte loro, negano ogni responsabilità, ma i racconti di chi è sopravvissuto sono terribili e parlano anche di fosse comuni.
La società civile prova a reagire come può, in particolare c’è stata una grossa manifestazione promossa dai vescovi congolesi per invocare la Pace. Proprio di ieri è la notizia che il gruppo M23 abbia deciso di ritirarsi da alcune posizioni occupate, ma la cosa è tutta daverificare.

Non si fermano le attività di Ai.Bi. in Repubblica Democratica del Congo

In questo contesto diventano sempre più importanti le azioni che Ai.Bi. porta avanti a sostegno della popolazione locale, anche se con grandi difficoltà. La fornitura mensile del supporto alimentare agli istituti FED e SODAS prosegue regolare come ogni inizio mese, ma effettuare gli acquisti è davvero complicato: da ormai diversi mesi la città di Goma è isolata dalla fondamentale zona per la produzione agricola di Rutshuru. Come racconta Alessandro, cooperante di Ai.Bi. in Repubblica Democratica del Congo: “La strada è completamente bloccata, nessuno osa nemmeno pensare di percorrerla, i combattimenti in corso tra ribelli e forze armate proseguono, intensificandosi sempre più e ampliandosi sia come zona dei combattimenti sia come attori coinvolti”.
Ai.Bi., grazie alla presenza dei responsabili dei centri FED e SODAS, che conoscono molto bene i vari mercati di Goma, cerca di acquistare al miglior prezzo, anche se non è semplice quando ci si rende conto che per un sacco di patate da 75 kg che a febbraio costava 27 USD, oggi servono 40 USD per comprarne la metà; o che un sacco di fagioli che costava 42 USD oggi ne costa 90.
I commercianti della vicina provincia del Sud Kivu si stanno organizzando per dare un loro contributo e portare i loro prodotti attraverso il lago Kivu per venderli a Goma a prezzi equi, e questo è un grande aiuto.

Così come è un aiuto quello che ciascuno può dare, da lontano, decidendo di aderire al progetto di Ai.Bi. “Adotta a Distanza i bambini di un orfanotrofio in Congo”, a partire da 0,82 centesimi al giorno.