Ritorna il bonus per le auto elettriche, ma nessuna fretta: c’è tempo fino al 2030!

All’interno del decreto bollette trova spazio anche uno stanziamento di 800 milioni per il ritorno degli incentivi per le auto elettriche nel 2022. Dal 2023, il fondo diventerà strutturale, per un valore di un miliardo all’anno

Il settore delle auto non si può certo dire non abbia ricevuto i suoi contributi, negli ultimi due anni. Il primo Ecobonus è di marzo 2019, cui è seguito, nel 2020, l’inventivo per le auto ibride e termiche a basso impatto. Quindi, nel 2021, un primo rifinanziamento del bonus, ormai esaurito, e, a settembre, il nuovo Ecobonus auto da 65 milioni e quello per le auto usate. Non pochi soldi, per un settore cruciale dell’economia italiana, ma, come si può facilmente intuire, ogni volta si è trattato di misure “a termine”, non inserite in un contesto più generale a lungo termine.

Tornano gli incentivi auto, ma con un piano strutturale a lungo termine

Non a caso, la differenza principale rispetto al passato per i nuovi incentivi auto annunciati da Mario Draghi è proprio quella di essere inseriti in un piano globale più a lungo termine. All’interno del cosiddetto “decreto bollette”, infatti, ha trovato spazio un primo stanzialmento per il 2022 che ammonta a 800 milioni, ma il piano del Governo è quello di prevedere un incentivo strutturale per il settore delle auto del valore di un miliardo l’anno dal 2023 al 2030.
I dettagli degli incentivi devono ancora essere definiti dai decreti attuativi che arriveranno entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto, ma con ogni probabilità ci sarà spazio per i contributi all’acquisto di auto elettriche, ibride e forse anche per i motori termici a basse emissioni. Ma gli aiuti non si limiteranno a incentivare chi compra, venendo destinati anche a chi le auto le produce, nell’ottica del disegno globale di una riconversione ecologica di tutta la filiera.

Mancano solo i decreti attuativi per i dettagli degli incentivi auto

Come riporta la Gazzetta dello Sport, lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha spiegato che l’intervento serve “A convincere i soggetti della filiera automobilistica ad affrontare la sfida della transizione energetica sul versante della produzione diretta e dell’indotto. L’intervento pubblico è importante ma l’iniziativa privata lo è di più, questo serve a convincere a investire a fianco dello Stato”.
Come detto, a questo punto mancano solo i dettagli su quanto effettivamente varranno questi incentivi per chi deve acquistare un’auto: a lavorarci sono lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico in concerto con il Ministero dell’Economia e della Transizione Ecologica.