Roma. La manifestazione delle famiglie adottive per riabbracciare i loro figli in Cina

Con la rimozione delle restrizioni per i viaggi internazionali da e per la Cina, le famiglie adottive che da tre anni attendono di poter incontrare i loro figli in Cina tornano a sperare. E chiedono a governo e autorità di sbloccare una volta per tutte la situazione

Da lunedì 9 gennaio, su molti giornali e siti si vedono foto di abbracci e lacrime dagli aeroporti della Cina: finalmente, infatti, sono state eliminate le restrizioni sui viaggi internazionali da e per il Paese. In particolare sono stati riaperti i confini con Hong Kong, dove vivono molti cinesi la cui famiglia è rimasta in patria e che, finalmente, hanno potuto ritrovarsi.
Non possono esserci incoraggiamenti migliori di quelle immagini per le coppie di genitori adottivi che, anche loro da anni, stanno aspettando di poter finalmente abbracciare i loro figli, abbinati prima del Covid e rimasti poi “chiusi” da tutto quanto avvenuto in seguito.

Adozioni Cina: 30 famiglie in attesa da oltre 3 anni

Si tratta di 30 famiglie che dal 2019 hanno tentato con ogni mezzo di riuscire a completare il loro iter adottivo e che, visti i cambiamenti in corso nel Paese, per l’11 gennaio hanno deciso di ritrovarsi a Roma, in piazza della Rotonda, presso il Pantheon, per chiedere una volta ancora al governo un intervento che possa finalmente sbloccare la situazione. La richiesta è tanto più urgente quanto pensando che, al di là del tantissimo tempo trascorso, i bambini abbinati sono tutti special needs e, quindi, bisognosi di cure: tanti genitori, in tutti questi lunghi mesi, hanno avuto pochi aggiornamenti sullo stato di salute dei loro figli, aggiungendo alle incertezze dell’attesa anche l’angoscia di non sapere.
L’obiettivo delle famiglie adottive è di riuscire a incontrare il ministro della Famiglia e il ministro degli esteri per poter confrontarsi: ancora non ci sono notizie ufficiali, ma qualche segnale che anche a livello delle autorità qualcosa si stia muovendo c’è stato.
Con la rinnovata speranza che quegli abbracci e quei sorrisi che arrivano dalla Cina possano presto dipingersi anche sui volti delle famiglie adottive italiane da così tanto tempo in attesa.