Roma. “Nati da donna. Femminilità e bellezza”: Ai.Bi. porta la testimonianza dell’amore fecondo insito in ogni adozione

mammaSimbolo di bellezza, di eleganza, di primavera e soprattutto di vita. È la donna. A lei è dedicato il XIV convegno nazionale promosso dall’Associazione Scienza &Vita e intitolato “Nati da donna”, incentrato sul tema “Femminilità e bellezza”.

Il 27 e 28 maggio presso il Centro Congressi, in via Aurelia 796 a Roma, si parlerà della donna per riscoprire la sua identità e gli aspetti della sua natura legati alle dinamiche della società.

Maternità, adozioni, utero in affitto, femminicidio e relazioni uomo-donna. Sono questi gli argomenti che verranno affrontati durante le due giornate del convegno, nato dalla collaborazione con il Piano Nazionale per la fertilità e inserito nell’ambito della Giornata della Salute della Donna.

L’evento, nel corso del quale interverrà il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, si aprirà con una riflessione a due voci: quelle di Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale di Scienza & Vita, e Felice Petraglia, consigliere nazionale della stessa associazione e professore ordinario di ginecologia, introdurranno le tematiche che verranno affrontate.

Esperti in materia medica, bioetica, biologica e sociale presenteranno i propri lavori per discutere del mondo femminile e per riaffermare la preziosità dell’essere “generatrice di vita”.

La giornata di sabato 28 maggio, in particolare, vedrà la partecipazione di Carla Mazziotti, rappresentante di Amici dei Bambini all’interno del Forum delle Famiglie del Lazio, che, affiancata da Maurizio Faggioni – medico, ordinario di bioetica e presidente dell’ente Bambini di Chernobyl Onlus -, parlerà dell’amore fecondo e del cordone che lega la fertilità al mondo delle adozioni.

’Sono completamente dimenticato, come un morto, sono simile a un vaso rotto’, recita il salmo 31,12 – spiega Carla Mazziotti, presentando il tema del suo intervento – : eppure un bambino abbandonato può continuare a credere nell’amore di una mamma e di un papà, perché quel vaso viene ricomposto e diventa un tutt’uno: una famiglia”.

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