Roma. Presidio davanti al Miur il 25 giugno. Comitato Difendiamo i Nostri figli: “Insieme per ribadire il primato educativo dei genitori”

scuola 400 286Educare è un atto di libertà, pieno di passione per l’altro. A confermare questo asserto è il comitato Difendiamo i Nostri figli, già organizzatore dei Family Days del 20 giugno 2015 e 30 gennaio 2016 in difesa della famiglia,  che interviene per difendere il primato educativo dei genitori a salvaguardia del patto educativo scuola-famiglia.

“Difendiamo i nostri figli” ha invitato tutte le associazioni e i comitati di genitori ad aderire e sostenere il Manifesto per la Libertà di Educazione e a partecipare al presidio di protesta indetto per il 25 giugno alle ore 11.30 davanti al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, a Roma.

Il Manifesto contiene punti a difesa della libertà di educazione della famiglia sui quali il Comitato chiede al Miur di pronunciarsi formalmente: validità del consenso informato preventivo da richiedere ai genitori su tutte le attività extracurriculari che attengono a temi educativi sensibili, relativi per esempio alle sfere etiche, affettive e religiose; esonero da progetti didattici e percorsi educativi non condivisi e, per i ragazzi che non partecipano a questi ultimi, garanzia di attività alternative; impegno delle scuole e dell’Amministrazione scolastica a estendere la collaborazione con tutte le associazioni di genitori, nel progettare iniziative di educazione alla parità tra i sessi.

Tutto ciò per evitare “le derive ideologiche che hanno  portato alla moltiplicazione scriteriata di infinite, presunte ‘identità di genere’” nel nome della cosiddetta “teoria Gender”, che non rientra affatto “tra le conoscenze da trasmettere” nelle scuole.

Riportiamo di seguito il Manifesto per la Libertà di Educazione.

 

MANIFESTO PER LA LIBERTÀ DI EDUCAZIONE

#Stopgender #Liberidieducare

Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore delle manifestazioni di piazza San Giovanni e del Circo Massimo, nelle quali, il 20 giugno e il 30 gennaio, centinaia di migliaia di famiglie hanno detto STOP

GENDER nelle scuole,

CONSIDERATO

che il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, al lavoro nel tavolo tecnico che emanerà le Linee Guida sul comma 16 della Legge n. 107/2015, non ha dato alcun riscontro alle proposte elaborate da esperti in collaborazione con il Comitato DNF ed inviate insieme alle segnalazioni di aspetti critici, per i quali la nobile lotta alle discriminazioni e l’educazione alla parità dei sessi rischiano gravemente di essere strumentalizzate e veicolare l’ideologia Gender nelle scuole;

che il linguaggio ambiguo e strumentalizzabile, con cui diversi documenti ministeriali e molti progetti didattici sui temi in questione si esprimono, impone una netta presa di posizione delle Istituzioni

CHIEDE

che il MIUR si pronunci formalmente in favore della libertà educativa delle famiglie, ufficializzando alcune posizioni chiare a garanzia di tale tutela:

1) VALIDITÀ DEL CONSENSO INFORMATO PREVENTIVO da richiedere ai genitori su tutte le attività extracurriculari che attengono a temi educativi sensibili e divisivi tra le famiglie (relativi alla sfera etica, affettiva e religiosa) e alle attività normate dal comma 16, Legge n. 107/2015 – in coerenza con quanto garantito nella Nota Prot. AOODGSIP n.4321 del 6/07/2015 – anche per la quota parte facoltativa che la scuola intende proporre in orario scolastico, a salvaguardia della libertà di educazione dei genitori.

Le proposte di natura extracurricolare legate alle tematiche del comma 16, Legge n. 107/2015 siano spiegate dettagliatamente, per consentire alle famiglie una corretta comprensione dei progetti offerti e l’espressione di un assenso pienamente consapevole.

2) ESONERO DA PROGETTI DIDATTICI E PERCORSI EDUCATIVI NON CONDIVISI, in caso di mancato assenso delle famiglie.

3) GARANZIA DI ATTIVITÀ ALTERNATIVE per coloro che non parteciperanno a tali iniziative, onde evitare assenze ingiustificate che si porrebbero in contrasto con il diritto allo studio.

4) IMPEGNO delle scuole e dell’Amministrazione scolastica, ad ogni livello, di estendere la

collaborazione con tutte le associazioni di genitori, senza privilegi o discriminazioni, nel

progettare iniziative di educazione alla parità tra i sessi e relative a tutte le tematiche in

attuazione del comma 16, Legge n. 107/2015.

CHIEDE

che nel testo delle suddette Linee guida in elaborazione:

– si leghi il concetto di genere a quello di sesso (peraltro utilizzato nella stessa Costituzione, art.3), onde

evitare le derive ideologiche che hanno portato alla moltiplicazione scriteriata di infinite, presunte “identità di

genere”;

– si richiami espressamente la Circolare del 15 settembre 2015, Prot. AOODPIT n.1972, ove afferma “che tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né ‘ideologie gender’ né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”.

INVITA

tutte le associazioni, i comitati di genitori, le realtà educative del Paese a sottoscrivere tale

manifesto, perché con una significativa protesta pubblica presso il MIUR venga ribadito il

primato educativo dei genitori, riconosciuto dall’ art. 30 della Costituzione e dall’ art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Aderisci e sostieni il MANIFESTO PER LA LIBERTÀ DI EDUCAZIONE

diffondi e condividi per dire #Stopgender #Liberidieducare

Invia una mail con l’adesione della tua associazione a scuola@difendiamoinostrifigli.it

Roma, 4 giugno 2016 Comitato Difendiamo i Nostri Figli.