Russia. Il sogno di Viktor: “Dall’istituto alla breakdance: in Italia ha trovato una famiglia e un palco dove esibirsi”

bubbico1Siamo rientrati dalla Russia il 12 febbraio di un anno fa e…ci sembra ieri!”.  E’ da Calimera in Salento, in provincia di Lecce, che arriva la storia di oggi per #iosonoundono. Anna Meri e Lorenzo Bubbico ricordano con emozione il loro sogno di famiglia realizzato grazie a Viktor, oggi 9 anni. Un bambino che ama andare al mare, nuotare, ballareCi ha chiesto di iscriversi a un corso di breakdance!” e che parla già con leggera inflessione dialettale.

Ogni momento dell’adozione, per quanto abbia richiesto pazienza, domande e attese, è ricordato dalla famiglia Bubbico con grande gioia.

Abbiamo conosciuto il nostro bambino nell’estate 2014 e a gennaio 2015 siamo partiti per il secondo viaggio – ricordano i Bubbico –  A quel punto tutto si è svolto velocemente : il 23 gennaio è stato il giorno della sentenza, ai primi di febbraio siamo poi tornati a prenderlo per portarlo finalmente a casa”.

Viktor aveva compiuto da poco 8 anni e Anna Meri e Lorenzo arrivarono in istituto nei giorni in cui si celebrava il compleanno di tutti i bambini nati in quel mese.

Quando siamo arrivati abbiamo visto subito Viktor, era elegantissimo! – dice Anna Meri – per l’occasione gli avevano fatto indossare i pantaloni blu, la camicia bianca, un papillon e gilet blu. La festa prevedeva anche uno spettacolo di canti e balli e ogni festeggiato riceveva un piccolo dono. Noi avevamo portato tante caramelle e cioccolatini per tutti –  aggiunge Lorenzo -: due bambini ci accompagnavano per distribuirli e Viktor era molto orgoglioso di vederci in quel ruolo”.

Alcuni giorni dopo, arrivò il momento fatidico della sentenza di adozione.

E’ stata una giornata molto emozionante, che non dimenticheremo – dicono i genitori – . Il giudice all’inizio stava sulle sue, aveva un atteggiamento molto distante come richiede la procedura e incuteva quasi timore. Quando poi cominciò ad ascoltare la storia del bambino, la nostra storia, le impressioni avute il giorno del primo incontro, il giudice cambiò atteggiamento, comprendendo che stavamo parlando di un bambino di fatto già nostro figlio, fin dall’inizio. Tanto che alla fine, alla lettura della sentenza, si sciolse in auguri e congratulazioni“.

E dopo una mattina trascorsa in tribunale tra emozioni, attese, colloqui, documenti e fotocopie, i Bubbico pensavano di prendersi un momento di relax. E invece, la referente locale di Ai.Bi, esclamò festante: “Andiamo, coraggio, vi aspettano in istituto!“. Un paio di ore di viaggio in auto e, infine, la sorpresa.

Non avremmo mai immaginato che in istituto ci avevano preparato il pranzo della festa – racconta Anna Meri – : abbiamo trovato tavole imbandite e spumante per festeggiare”. Non solo: il personale e la direttrice dell’istituto erano lì ad accogliere la coppia italiana, per esprimere la loro felicità per la sentenza di adozione.

Tra noi e voi non ci potrà mai essere la guerra perché c’è un vincolo che va al di là di qualsiasi cosa – disse la direttrice ai neogenitori – : siamo entrambi legati a Viktor, che è vostro figlio. Ma non dimenticate: io sono come la sua nonna e le tate le sue zie!

Al gruppo di persone in festa si è aggiunto anche il medico dell’istituto, una dottoressa di lunga esperienza che negli anni ha visitato tutti i bambini in attesa di una mamma e un papà.

Viktor, come ricordano i genitori, era felice: finalmente, ce l’aveva fatta, una famiglia era arrivata, solo per lui.