Russia. “Quanti anni ha la nostra Anja? 9 dalla nascita – 4 di istituto = 5 anni di una bambina in attesa proprio della nostra famiglia

russiaI nostri tre viaggi in Federazione Russa di fatto sono stati viaggi con il papà: nostra figlia all’inizio manifestava un certo rancore verso la figura della madre. E ci siamo meravigliati per il coraggio che ha avuto a venire con noi con tanta tranquillità”.

Nostra figlia ha vissuto questi ultimi anni in nostra attesa in un istituto dell’estrema Russia, nella regione autonoma ebraica – dice la coppia milanese che ha accettato di partire per prima in questa area nuova per le adozioni – : terre lontanissime, povere e desolate dove però, a un’ora abbondante dalla capitale Birobidjan, c’era l’istituto in cui viveva Anja. Nel complesso è stata accudita bene e le persone che abbiamo incontrato sono state tutte molto disponibili con noi, per favorire il nostro incontro e il nostro tempo insieme

Da subito Anja è stata comunque affettuosa con i genitori. “Voleva una famiglia, lo manifestava chiaramente – ricorda Francesca – : il suo carattere socievole ha certo aiutato ma aveva voglia di uscire dall’istituto, pur sapendo che in Russia avrebbe lasciato fratelli con i quali tuttavia non aveva avuto un rapporto stretto. Ci siamo resi conto che la bambina era stata preparata al nostro arrivo e alla sua vita che sarebbe cambiata per sempre”.

Francesca e Mario si erano molto preparati all’adozione di un bambino grandicello e l’età non li ha mai spaventati: “I corsi che abbiamo frequentato sono stati molto utili – racconta Mario – : abbiamo capito che la difficoltà maggiore sarebbe stata affrontare e gestire la storia di origine di nostra figlia. Per il resto, è una bambina”.

Io partirei già per la seconda adozione!”, aggiunge entusiasta la mamma.

In questi giorni Anja frequenta la terza elementare: i genitori, d’accordo con l’insegnante, hanno preferito questa scelta per dare tempo alla bambina di recuperare. “In realtà nostra figlia è abbastanza competitiva oltre che molto sveglia – dice ridendo Francesca – : capisce l’italiano e parla già abbastanza bene. Soffre un po’ il fatto di non riuscire ancora a stare al passo con i nostri schemi e i nostri programmi scolastici ma credo che sia solo questione di tempo. Per fortuna la sua classe è molto bella, c’è anche un altro bambino arrivato con l’adozione e vediamo che nostra figlia è serena con gli altri compagni”.

Anja, che ama molto disegnare, andare in bici e correre nei parchi, si è inserita  bene in famiglia, tra parenti e amici.

Per noi l’adozione è un’esperienza da consigliare – dicono Francesca e Mario – anche se possono arrivare momenti di sconforto, per le attese variabili e la burocrazia che intralcia: chi parte per la Federazione Russa avrà da preparare tantissimi documenti e non sarà facile trovare uffici, anche in Italia, sempre preparati per offrire servizi efficienti a chi adotta. Ma non ci si può certo fermare davanti a questi ostacoli – concludono -. E’ bene arrivare preparati all’incontro con il proprio figlio e, dal nostro punto di vista, condividere l’esperienza con altre famiglie, soprattutto nei tempi morti dell’attesa. Non ci siamo sentiti soli in questa avventura!