Sai quanto costa un’adozione?

costi adozioni2Proponiamo un interessante articolo comparso sulle pagine della rivista “Confidenze tra amiche” scritto da Dario Biagi.

Per adottare un bambino straniero, una coppia italiana deve sostenere una spesa ingente: da un minimo di 11.-12.000 euro a un massimo di 30.000 e oltre. Dipende dal Paese prescelto. Non deve quindi stupire che molte coppie siano costrette ad accendere un mutuo per poter adottare. “Ci sono due ordini di costi” spiega Marco Griffini, presidente dell’ong Amici dei Bambini (Ai.Bi.), che da 30 anni opera nel settore dell’adozione e della cooperazione internazionale intrattenendo rapporti con 30 Paesi. «I costi delle procedure interne e quelli delle pratiche all’estero. Occorre essere edotti sulle leggi e sulle usanze del Paese prescelto, preparare determinati documenti, seguire percorsi di formazione, completare un iter burocratico che richiede l’intervento di professionisti».

Le tariffe per le pratiche interne dovrebbero avere un tetto, secondo le tabelle vigenti, di 4.000 euro. «In pratica, mancando un’attività di vigilanza» lamenta Griffini «alcune organizzazioni (in Italia se contano ben 66, ndr) ne approfittano arrivando a chiedere anche 7-8.000 euro». Sui costi delle pratiche estere incidono le tasse adottive (particolarmente alte in Cina, Nepal, Vietnam e Cambogia), l’intervento dei professionisti locali (avvocati, traduttori, mediatori) e la corruzione dei funzionari.

A queste voci va aggiunta la variabile dei costi di viaggio e soggiorno. In Kenya le pratiche interne costano circa 10.000 euro, ma poi occorre restare nel Paese per otto mesi. In Cina occorre sborsare dai 12 ai 15.000 euro per le pratiche e soggiornare 20 giorni. In Sud America è obbligatorio fermarsi per due mesi. In Russia si pagano circa 12.500 euro per le pratiche, ma occorre fare tre viaggi di circa 10 giorni ciascuno. Si comprende pertanto come all’estremo dei Paesi più economici si collochino Stati vicini a noi come Albania, Bulgaria, Moldova e soprattutto Romania (in assoluto la meno cara con 3.600 euro di spese interne) e Kosovo (5.000 euro), mentre all’estremo opposto si trovino Paesi lontani come Cina, Congo e Kenya.

«L’adozione in Africa costa» argomenta Griffini «perché l’organizzazione deve avere molto personale in loco per verificare il reale stato d’abbandono dei minori». È assurdo comunque, commenta il presidente dell’Ai.Bi.: «Che una coppia debba pagare per accogliere un minore abbandonato. Dovrebbe essere pagata, come lo sono i genitori che prendono in affido. Nel Nord Europa il calo delle nascite viene compensato con la politica delle adozioni gratuite. Da noi, afflitti dallo stesso problema, si continua a considerare l’adozione un problema della coppia, non una necessità del bambino». Accade così che faccia notizia una banca modenese, la Emil Banca, che applica tassi stracciati alle eroiche coppie intenzionate ad adottare un bambino fuori dai nostri confini.