Sardegna, consulta regionale per le adozioni e gli affidi: ma è proprio necessaria?

Riportare al centro la famiglia, restituendole il ruolo di nucleo della società, e tutelare il diritto di bambini e adolescenti a crescere in condizioni affettive ottimali. Sono gli obiettivi della Seconda commissione del Consiglio regionale (Politiche comunitarie e Diritti civili) che da oggi ha in esame le proposte di legge n. 131 (Istituzione della Consulta regionale per le adozioni e gli affidi familiari e dell’agenzia pubblica regionale per le adozioni internazionali e provvedimenti a favore dell’adozione e dell’affido) e 133 (Istituzione della Consulta regionale per gli affidamenti etero-familiari e le adozioni e dell’agenzia regionale per le adozioni internazionali).

Le proposte sul tavolo della commissione troveranno compimento in un testo unificato che dopo l’approvazione in Commissione passerà all’esame dell’Assemblea e prevedono la nascita di una Consulta regionale per le adozioni e gli affidi e dell’Agenzia regionale per le adozioni internazionali, organismo già esistente nella regione Piemonte e in fase di attuazione in Lombardia.

«Non possiamo abbandonare al proprio destino le coppie che compiono un percorso finalizzato all’adozione attualmente lungo e difficile – ha affermato il presidente della Commissione Silvestro Ladu (Pdl) – né possiamo lasciare che bambini e adolescenti crescano negli istituti senza la possibilità di vivere in un ambiente familiare che garantisca loro serenità affettiva e un futuro».

«E’ assolutamente necessario – ha sottolineato ancora Ladu – costruire gli strumenti operativi giusti che rappresentino dei veri e propri punti di riferimento e sostegno, anche economico, per snellire le procedure riguardanti adozioni e affidi e per non abbandonare gli aspiranti genitori, spesso costretti a districarsi tra burocrazia e lungaggini”. I lavori della Commissione procederanno in tempi molto brevi – ha assicurato Ladu – perché si tratta di una legge di cui la Sardegna ha urgente necessità».

Grande soddisfazione è stata espressa dall’AGA Associazione Genitori Adottati Sostegno Adozioni Sardegna, per la discussione delle proposte di legge in commissione. «Abbiamo partecipato – commenta Andrea Mendolia, presidente dell’AGA – ai lavori di consultazione per la stesura delle due proposte di legge, sia la n. 131 che la n. 133 di cui ben conosciamo i contenuti. È nostro parere che le due Proposte di Legge possano essere facilmente accorpate per essere firmate da entrambi i gruppi consiliari che le hanno presentate».

«Sia gli uni che gli altri sono mostrati particolarmente attenti all’argomento e alle nostre richieste e proposte. Già nel maggio 2009 la II commissione Consiliare ci aveva dato la possibilità di chiedere alla Regione Sarda di adeguarsi legislativamente così come affermato dall’art. 39 bis comma 1 punto c) della legge n. 184 del 1983. A oggi non possiamo che esprimere grande apprezzamento per l’interessamento e la disponibilità sia della II Commissione Consiliare sia dei Gruppi Consiliari firmatari delle due Proposte di Legge».

Da un anno ormai in Sardegna vi è un servizio, formato da Ai.Bi, CIAI e Missionarie Somasche, già finanziato dalla Regione. La Sardegna ha già impiegato bene i soldi pubblici nel far risparmiare i propri cittadini sostenendo l’attività degli enti autorizzati che da anni svolgono questa attività.

Quindi ora che bisogno c’e’ di creare nuovi organismi, utilizzando peraltro soldi pubblici? Speriamo che la regione Sardegna non commetta l’errore della Regione Piemonte che ha creato un ente regionale quando gia’ vi erano ben 19 enti autorizzati nella stessa regione! Non e’ spreco di denaro pubblico?