#ScandaloDellaMonica: Vita. La ripartenza in salita della Commissione Adozioni (Cai)

Diversi articoli nei giorni scorsi hanno rivelato come la ex presidente della Commissione Adozioni Internazionali sia stata intercettata mentre fa sparire nella spazzatura documenti importanti relativi al caso Airone. Due le interrogazioni parlamentari già depositate a riguardo. Piefrancesco Torrisi, avvocato di alcune coppie truffate: “chiediamo di sapere se c’è stata distrazione di documenti e nel caso di individuare i responsabili”. Lia Quartapelle: “Sì ai controlli, basta con i sospetti indifferenziati” Riportiamo la versione integrale dell’articolo di Vita, pubblicato ieri, 28 giugno, a firma di Sara De Carli.

La domanda di Emanuele Scagliusi, deputato del Movimento 5 Stelle, è diretta e secca: nella sua ultima interrogazione a risposta scritta, con data 22 giugno 2017, chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri “per quali ragioni non siano state assunte già prima iniziative volte alla rimozione della vice-presidente” della Commissione Adozioni Internazionali, Silvia Della Monica.

“Prima” della scadenza naturale del suo mandato, perché dal 15 giugno alla guida della CAI si è insediata la nuova vice-presidente, il magistrato Laura Laera. “Prima” di arrivare a leggere sul sito della Cai stessa che la ex vicepresidente non leggeva la posta da mesi e su ilfattoquotidiano.it che Silvia Della Monica, nelle vesti di vice-presidente della Cai, si sarebbe sottratta ai pm liguri che volevano sentirla come persona informata dei fatti nell’ambito del processo contro i vertici dell’ente Airone sul caso Kirghizistan (l’ente è accusato di aver truffato 21 famiglie) «tanto da indurli a contestarle, in un duro incontro» di «aver “sparso una cortina fumogena” attorno alle vicende oggetto della loro indagine».

Messa sotto intercettazione, si scopre una Silvia Della Monica che nella notte del 31 luglio 2014, alle 3.45 di mattina, «si sincerava di far sparire dal suo ufficio “documenti pericolosi” che finiranno in un “cassonetto della spazzatura” e che «ai titolari di enti sotto indagine l’ex magistrato e senatore consigliava di “non usare il cellulare”» (poca differenza fa che il sacchetto sia stato recuperato nottetempo o il mattino dopo, le versioni dei colleghi giornalisti su questo sono discordi). Un articolo apparso successivamente su linkiesta.it aggiunge che l’ex dirigente della CAI Anna Siggillino, intercettata a sua volta, avrebbe detto al telefono che «stanno manomettendo tutti i fascicoli di Airone, fanno le ore piccole per distruggere le carte. Vogliono riammetterle l’ente revocato che ha fatto le truffe» e che «l’ente richiederà il risarcimento danni allo Stato, e poi si spartiscono tutto… questo è il quadro…». “Di quali elementi dispone il Governo in relazione a ciò?”, chiede Scagliusi. E sono forse “rilevabili irregolarità di natura amministrativa nella condotta di Silvia Della Monica?”.

Parte da questi articoli anche l’interrogazione del senatore Aldo Di Biagio, depositata oggi, che pone al Presidente Gentiloni quattro domande: se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza di quanto evidenziato e se intenda fornire chiarimenti circa la posizione dei vertici CAI nell’ambito degli illeciti richiamati; se intenda avviare una riforma delle adozioni internazionali, anche alla luce delle debolezze del sistema emerse nell’ultimo triennio; quale sia il valore che si intende dare alle adozioni internazionali, attualmente scenario di abbandono istituzionale; se non ritenga di valutare l’ipotesi di istituire un fondo di solidarietà per le vittime delle frodi nelle procedure di adozione internazionale a tutela delle famiglie già vittime di illeciti. Di Biagio si spinge anche a ipotizzare le ragioni che, se quanto scritto dalle inchieste giornalistiche fosse verificato, avrebbero spinto Silvia Della Monica a distruggere documenti legati a una vicenda, quella di Airone, che non è accaduta sotto la sua vicepresidenza, ma che lei ha solo ereditato: ovvero che lei «abbia assecondato in qualche modo il disegno di alcuni responsabili di enti (…) di aggirare la revoca della onlus di Albenga tramite una fusione tra enti o l’uso di enti “prestanome”, così da continuare a utilizzarne le autorizzazioni», scrive Di Biagio.

Queste le ultime notizie di cronaca. Ricordando tuttavia che in questa legislatura sulle adozioni internazionali fra interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e mozioni sono stati presentati 151 atti, come è facile ricostruire interrogando la Banca Dati del sindacato ispettivo del Parlamento (una selezione può essere letta anche qui). Un paio di file riguardano le adozioni di cani e gatti, ma gli altri sono tutti pertinenti al nostro tema. Trentacinque pratiche risultano concluse, ma per la gran parte solo perché sono state ritirate. Di risposte vere ne esistono solo quattro in quattro anni: una di Lapo Pistelli il 9 dicembre 2013, una di Andrea Olivero il 5 marzo 2015, una di Maria Elena Boschi il 22 aprile 2015 e l’ultima di Anna Finocchiaro l’8 febbraio 2017, che ribadisce peraltro come nel bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il 2017 ci siano 20 milioni di euro, 5 in più rispetto all’anno precedente. Ma ora le istituzioni non possono non dare risposta.

Piefrancesco Torrisi è l’avvocato di quattro coppie coinvolte nella vicenda Airone e come legale ha in mano tutte le 9mila pagine dell’indagine per truffa depositate al processo in corso a Savona (qui il suo racconto dell’udienza preliminare del processo di febbraio e qui la testimonianza di un papà, Fabio Selini). Non commenta le intercettazioni, ma afferma che «come legale chiedo di andare fino in fondo e accertare la verità relativamente all’eventuale manomissione di documenti ipoteticamente distrutti. Chiediamo di sapere se c’è stata distrazione di documenti e nel caso di individuare i responsabili».

Lia Quartapelle invece è una deputata Pd. Secondo l’articolo di Linkiesta, Silvia Della Monica cita anche lei. Citazione a parte, «dalle intercettazioni emerge un clima di grandissima tensione che certo non può aver giovato a percorsi di per sé complicati», afferma. Per l’onorevole è «molto positivo che il Governo sia stato così determinato nella sostituzione della vice-presidente, Laura Laera è una persona che dà garanzia di competenze specifiche, mi auguro che i poteri di controllo della Cai possano al più presto essere rimessi in funzione. Perché di controllo c’è bisogno, non di sospetto indifferenziato». Quartapelle ricorda anche che rimettere in funzione al più presto la CAI significa anche dotarla di personale: «oggi in Commissione lavorano 5 persone sulle 19 previste. Il Governo si sta muovendo, ad esempio ha già fatto un interpello per capire se nella Pubblica Amministrazione c’è qualcuno che possa ricoprire i ruoli vacanti». Sul fronte risorse, il Parlamento ha sempre stanziato i soldi per le adozioni e per la CAI, «in questa ultima legge di bilancio con un mio emendamento abbiamo aumentato di 5 milioni di euro il fondo per le adozioni internazionali, ma come sa le famiglie attendono dal 2011 i rimborsi. Una delle tante priorità è anche capire se queste risorse sono state attribuite e come».