Scuola. Basta sospensioni: meglio i lavori socialmente utili

Dopo i recenti, e discussi, provvedimenti relativamente ai ragazzi che hanno sparato alla professoressa pallini di gomma, il ministro Valditara suggerisce di ripensare il sistema dei provvedimenti disciplinari. Niente sospensioni, ma lavori socialmente utili per gli studenti

La fine dell’anno scolastico 2022/2023 ha portato con sé, oltre alle “solite” discussioni sui temi della maturità, i giovani, il calo delle classi… uno spunto di discussione diverso partito da un fatto di cronaca: la promozione, inizialmente con il 9 in condotta, per i quattro studenti che durante l’anno avevano sparato con una pistola a pallini di gomma contro la professoressa. La decisione ha suscitato subito notevole polemiche, fino all’intervento del Ministro che ha fatto riconvocare il consiglio di classe, al termine del quale gli studenti sono stati comunque promossi, ma con il 6 e il 7 in condotta.

La sospensione è un provvedimento utile?

Al di là del caso specifico, l’episodio ha rinnovato la discussione intorno all’utilità del voto di condotta e ai provvedimenti disciplinari che la scuola può prendere nei confronti degli studenti. In particolare, è stato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara a esprimere il suo pensiero nei confronti della sospensione degli studenti da scuola in caso di comportamenti inadeguati.
Può davvero essere utile, si è chiesto il ministro, “tenere un ragazzo in casa” come punizione per un cattivo comportamento a scuola?
Se l’obiettivo è quello di portare il ragazzo a imparare a comportarsi in modo corretto e a farlo riflettere sulla sua condotta, un provvedimento alternativo potrebbe essere – suggerisce il ministro – quello dei lavori socialmente utili.
“Immagino  – sono le parole del Ministro riportate da Repubblica – delle attività di cittadinanza solidale e anche la necessità di più scuola, più impegno, più studio nei confronti dei ragazzi che si sono resi responsabili di atti di bullismo”.

Lavori socialmente utili per gli studenti

Le attività, chiaramente, andrebbero svolte dopo l’orario scolastico e potrebbero prevedere, per esempio, la pulizia della scuola o la cura dei giardini; la frequenza di un corso contro il bullismo; la partecipazione ad attività comuni… I dettagli andrebbero studiati e specificati meglio, anche dopo il confronto con i sindacati, ma quella dei lavori socialmente utili per gli studenti è più di un’idea, visto che Valditara non è la prima volta che ne parla.
La prima reazione, piuttosto critica, è arrivata dalla UIL scuola che pur condividendo “l’obiettivo del ministro di prolungare il tempo di permanenza a scuola per i ragazzi che si comportano in maniera non corretta” sottolinea come i lavori socialmente utili siano un’alternativa “eccessiva” e che potrebbe avere effetti controproducenti e negativi. “La scuola – conclude la UIL – è luogo di corresponsabilità e di regole, non luogo di pena”.
La discussione non finirà qui.