Sen. Giovanardi (Idea). “Da ex Presidente della Cai, ecco la verità su accuse di Della Monica”

giovanardi2Le gravi dichiarazioni rilasciate dalla vicepresidente della Cai, Silvia Della Monica, nell’intervista a Repubblica pubblicata il 06 aprile 2016, continua a scatenare reazioni. Dopo il comunicato stampa dei 25 Enti autorizzati e 33 organizzazioni familiari aderenti al Care (Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in Rete), interviene il senatore del movimento Idea Carlo Giovanardi che nella qualità di Presidente della Cai dal 2008 al 2011,  in una lettera aperta al direttore di Repubblica, Mario Calabresi, precisa punto per punto le questioni sollevate da Della Monica relativa alle gestioni precedenti della Commissione stessa.  In particolare precisa quali sono i requisiti necessari per ricoprire il ruolo di Presidente e vice presidente della Cai; l’opportunità (se non obbligatorietà) di operare in sedute plenarie; l’assenza di conflitti d’interesse e difende la trasparenza della gestione e impiego dei fondi destinati al funzionamento dell’Autorità centrale rigorosamente esaminati in sede collegiale e sottoposti al controllo della Corte dei Conti.

Riportiamo la versione integrale della lettere aperta.

Al signor Direttore de La Repubblica dr. Mario Calabresi

Caro Direttore,

la legge vigente stabilisce che la Commissione per le adozioni internazionali è presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri o dal ministro per le Politiche della famiglia,  e la dottoressa Silvia Della Monica non è né l’uno né l’altro.

Il vice presidente della Commissione deve essere – per legge – magistrato avente esperienza nel settore minorile, la Dottoressa Della Monica che ricopre anche questo incarico non possiede questi requisiti.

La Commissione, da me presieduta per quasi quattro anni (2008-2011) – composta dal Vice-presidente e dai dirigenti apicali delle amministrazioni centrali competenti, delle regioni e degli enti locali, nonché dai rappresentanti delle associazioni familiari dalle stesse designati –  ha sempre operato in seduta plenaria, essendo l’Autorità centrale italiana preposta alla piena esecuzione alla Convenzione de L’AJA per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale.

La Commissione, nella perfetta legalità della sua composizione, dettata dalla legge, dove non c’è mai stato nessun membro in situazione di conflitto d’interesse, deve assumere decisioni d’indirizzo politico e di cooperazione internazionale, deliberare l’autorizzazione o la revoca degli enti autorizzati, vigilare sugli stessi con l’ausilio anche di altri organi dello Stato, assumere decisioni complesse o ratificare provvedimenti monocratici in tema di adozioni, promuovere ogni possibile misura di sostegno ed ascolto delle famiglie che intraprendono il percorso adottivo.

E’ pertanto assolutamente falso che della Commissione abbiano fatto parte membri che non dovevano invece partecipare ai lavori.

Non posso rispondere della gestione dei Ministri Andrea Riccardi e Cecile Kyenge, miei successori alla Presidenza della Commissione, ma per quanto riguarda  la mia gestione posso garantire assieme alla vice presidente D.ssa Daniela Bacchetta (magistrato di cassazione con esperienza nel settore minorile) e al Direttore Generale D.ssa Maria Teresa Vinci, che i fondi destinati per legge al parziale rimborso delle spese per adozione (con esclusione della quota parte detraibile) sono stati integralmente versati alle famiglie adottive con reddito più basso, in tempi congrui, con criteri trasparenti ed informatizzati, in coordinamento con il Ministero dell’Economia,  come previsto dalla legge; analogamente è stato fatto per i fondi destinati al funzionamento dell’Autorità centrale, utilizzati quasi integralmente per promuovere accordi ed intese internazionali ed interventi di sussidiarietà,  rigorosamente esaminati in sede collegiale e sottoposti al controllo della Corte dei Conti: non vi è stato pertanto alcun uso scriteriato dei  fondi medesimi”.