Silvia Cappelli (Cooperante Ai.Bi.) “Il telefono ha squillato e non ho avuto dubbi: dovevo partire per Kathmandu. I bambini hanno bisogno anche di me”

silvia-cappelli“Quando ha squillato il cellulare, prima ancora di vedere il numero sul display, ho capito che era arrivato il momento di partire per il Nepal. Sono una cooperante Ai.Bi. ed esserlo vuol dire sposare una precisa missione: essere sempre in prima fila in difesa dei più fragili, i bambini innanzitutto”. Inizia così il racconto di Silvia Cappelli, cooperante di Amici dei Bambini partita ieri (28 aprile) per  Kathmandu dove ad attenderla c’è l’altra cooperante Ai.Bi. Fulvia Clerici.

Silvia e Fulvia, insieme a Tulasa e agli operatori del centro Paani di Kathmandu, sono gli angeli di Amici dei Bambini. Loro, da quel terribile 25 aprile, non si sono fermati un attimo, scavano tra le macerie insieme alla gente comune alla ricerca di vite umane, consolano le mamme in lacrime inginocchiate sui corpi dei loro parenti e abbracciano i bambini rannicchiati agli angoli della strada alla ricerca di un volto familiare. O amico.

Ed ecco che per loro arrivano le carezze dei nostri angeli. Pronti a chinarsi per guardarli negli occhi  e a dire loro “stai tranquillo, a te ci penso io”.

Non ho avuto un attimo di titubanza – continua Silvia – Perché avrei dovuto averla del resto? Ci sono migliaia di persone che non hanno più nulla: casa, viveri, affetti o anche solo un letto dove dormire. E se io con la sola mia presenza posso essere loro d’aiuto…non ha senso rimanere inattiva”.

Silvia, 31 anni e originaria dell’Emilia Romagna, ha alle spalle una lunga esperienza di cooperante in Paesi “difficili”: era in Congo quando ha ricevuto la chiamata di volare destinazione Nepal.

“I miei genitori – continua Silvia ironizzando – ormai lo sanno. Dove c’è un’emergenza, c’è loro figlia. Non sono fatta per stare dietro ad una scrivania a girarmi i pollici. Non avrei, altrimenti, scelto di lavorare per Ai.Bi.”.

Silvia è appena atterrata nell’aeroporto di Kathmandu e descrive la desolazione che si profila davanti ai suoi occhi.

“Abbiamo trascorso la prima notte in casa dopo 4 in giardino – racconta – La gente è preoccupata, perché comunque in questi giorni ci sono state scosse minori. La terra continua a tremare, non è finita. Le persone sono sicuramente spaventate, siamo allertati”.

C’è bisogno di tutto: dall’acqua che sta finendo – precisa –  al cibo, alle coperte, alle tende per le famiglie, perché ovviamente i bambini non sono soli ma ci sono anche le famiglie, i fratelli più grandi, i nonni…In questo momento manca tutto, perché quello che c’era è terminato e gli aiuti da fuori tardano ad arrivare”.

Per la gente è importante vedere che “ci siamo, che non ce ne siamo andati – continua la cooperante di Ai.Bi. – La forza viene dal fatto che comunque ci stiamo aiutando tutti. Si fa quello che si può, senza intralciare il lavoro del governo. Nel piccolo, ci si dà una mano; questo dà speranza, perché comunque se loro stessi non si danno per vinti, perché dovremmo farlo noi?”

Silvia precisa, inoltre, che “la maggior parte degli spazi Ai.Bi. non ha subito grandi devastazioni. Così abbiamo almeno uno spazio dove possiamo accogliere, portare dei mezzidi prima necessità come acqua e cibo e dare uno spazio neutro ai bambini, dove possano giocare e non pensare continuamente al disastro”.

In questo momento tutti sono spiazzati, non sanno che cosa succederà. “È importante per noi esserci – aggiunge –: far vedere che ci siamo, che non ce ne siamo andati è comunque una cosa positiva, perché dà speranza”.

C’è, infine, il rischio di epidemie, che in queste situazioni dove non c’è più acqua, non c’è igiene si sviluppano molto velocemente. C’è un riversarsi della popolazione: chi ha perso la casa si sposta alla ricerca di nuovi spazi dove proteggersi.

Proprio per arginare tutto questo, e soprattutto evitare che si ripetano gli errori di Haiti, con il colera che ha sterminato 30 mila bambini, Ai.Bi. ha attivato il numero verde 800224455 e rilancia l’appello a fare donazioni. Scopri come puoi aiutare: visita l’home page dedicata.