Siria. Aleppo, il martirio senza fine dei bambini: concessa tregua di 3 ore al giorno per ricostituire le scorte di cibo e medicinali

amid siriaTre ore al giorno di tregua ad Aleppo, in Siria. Lo ha annunciato Serghei Rudskoi, capo delle operazioni dello Stato Maggiore dell’esercito russo, sottolineando che le operazioni militari verranno interrotte a partire da oggi 11 agosto per permettere l’ingresso nella città ai convogli umanitari. Tutte le ostilità, compresi attacchi di artiglieria e aviazione, dovranno cessare dalle 10 alle 13 (ora locale ndr)”, ha aggiunto.

In questo modo è stata raccolta la richiesta dell ’Onu, che nei giorni scorsi aveva messo in evidenza l’urgenza di una tregua umanitaria di 48 ore per riparare gli impianti e ricostituire le scorte di cibo e medicinali per la popolazione. Oltre due milioni di civili ad Aleppo, nelle aree sia sotto il controllo dei ribelli sia dei governativi, sono infatti senza elettricità e senza accesso alla rete idrica a causa di bombardamenti che hanno colpito gli impianti di distribuzione.

Insomma Aleppo negli ultimi giorni vive una nuova crisi, sempre collegata alla guerra che ormai affligge da ben cinque anni la città: ma questa volta ancora più feroce e pericolosa. Feroce perché la mancanza di acqua nei rubinetti sembra una prova del degrado e della barbarie umane. Pericolosa perché al centro del mirino ci sono come al solito i più deboli, perciò i bambini.

Aleppo ed i suoi cittadini, soprattutto bambini, patiscono una situazione di estremo disagio, dato che le temperature degli ultimi giorni si sono aggirate sui 40 gradi centigradi. Le malattie per colpa della disidratazione sono in netto aumento, cosi come il pericolo di vita per i più piccoli. La possibilità di reperire acqua potabile mediante spostamenti è resa impossibile dai combattimenti nella zona, che si possono rivelare mortali per gli audaci che vogliono imbarcarsi in una simile impresa.

E se la situazione ad Aleppo da stamane (11 agosto) appare “più calma di ieri”, i combattimenti e i bombardamenti non sono completamente cessati perché si possono ancora udire esplosioni.

Alla luce di tutto questo è sempre più importante stare lì, aiutare donne, bambini e famiglie con ogni tipo di intervento e attività. Ecco perchè  Ai.Bi ha deciso di stare dalla loro parte, di non abbandonarli. Ecco perché ha lanciato la campagna #Nonlasciamolisoli,  con interventi di prima e seconda emergenza che interessano le aree più colpite e martoriate dalla guerra: da Aleppo, a Binnish, Idlib, Homs e Rural Damasco. Visita la nostra home page e scopri come anche tu puoi schierarti dalla parte dei più deboli.