Siria. Un anno dopo il terremoto. L’intervento umanitario di Ai.Bi.

2.925 e-voucher distribuiti a 1.275 minori orfani e fuori famiglia. Il progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana per portare aiuti umanitari alla popolazione nelle aree colpite dal terremoto in Siria, ha combinato assistenza alimentare, cash for work, spazi a misura di bambino e supporto psicosociale. Ecco i risultati dell’intervento

Esattamente un anno fa, nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 2023, un devastante terremoto di magnitudo 7,8 scuoteva le zone al confine tra Turchia e Siria, causando morti, feriti e danni ingenti.
Tra le aree più colpite, il governatorato di Idlib, situato nei territori non governativi siriani sotto il controllo dei gruppi ribelli, già teatro di una guerra senza fine che ha provocato milioni di sfollati e orfani. In questo scenario di emergenza, Ai.Bi., presente nella zona da anni, ha portato il suo aiuto con un progetto di sostegno alle attività agricole e di protezione dei minori. Bisogna sapere, infatti, che in Siria i bambini che perdono i genitori vengono affidati ai parenti più stretti, i quali, però, talvolta non hanno la possibilità di rispondere a tutti i loro bisogni tondo e, quindi, durante la giornata, li affidano agli orfanotrofi, che svolgono perlopiù la funzione di centri diurni, per evitare che i bambini trascorrano il tempo per strada e cadano nella rete della criminalità.

Il progetto

Grazie a questo progetto, le famiglie hanno potuto migliorare la loro condizione economica e i minori hanno potuto ritrovare fiducia e sicurezza.
Il progetto “Intervento integrato in ambiti protezione e FSL rivolto a minori orfani e caregiver nel distretto di Harim” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) della durata di 6 mesi, ha avuto l’obiettivo di garantire aiuti umanitari e supporto psicosociale alla popolazione più vulnerabile dei sottodistretti di Harim, Salqin e Dana, colpiti dal terremoto.
In particolare, l’intervento ha combinato assistenza alimentare, cash for work, spazi a misura di bambino e supporto psicosociale, con una particolare attenzione all’inclusione della diversità e alla prevenzione della violenza di genere.

I beneficiari del progetto. I dati

In totale, sono stati distribuiti 2.925 e-voucher (buoni per l’acquisto di generi alimentari) a 1.275 minori orfani e fuori famiglia negli orfanotrofi.
Il 49% dei bambini destinatari era di sesso femminile (633 ragazze e 642 ragazzi).
Sono stati consegnati anche 891 MPCA [Multi purpose cash assistance, ovvero delle somme di denaro con le quali coprire anche i bisogni non alimentari], distribuiti in diverse tranche durante l’attuazione del progetto.
La maggior parte dei beneficiari di questa attività (72% del totale) è rappresentata da donne: 214 donne e 83 uomini.
Per quanto riguarda il Cash for work (un contributo economico per l’effettuazione di alcuni lavori utili per la comunità), nei mesi di luglio e agosto, 100 caregiver hanno ripulito le strade principali di Dana, Harim e Salqin e hanno eseguito lavori di riabilitazione leggera in orfanotrofi e scuole.
Passando alla componente di protezione, dopo aver allestito 8 spazi a misura di bambino in 8 orfanotrofi e dopo aver proceduto all’affitto e all’equipaggiamento di un autobus come unità mobile a misura di bambino, sono stati supportati 1.721 bambini (1.269 in 8 orfanotrofi e 452 in 8 campi per sfollati interni, ovvero persone che a causa della guerra e delle calamità naturali sono costrette a lasciare la propria casa e si stabiliscono in altre aree all’interno dello stesso Paese: 869 maschi, 629 femmine; di cui 162 bambini con disabilità).
Le attività di animazione e supporto psicosociale nei campi per sfollati sono state concepite come uno strumento per raggiungere le donne caregiver di minori orfani, le quali sono maggiormente a rischio di violenza e abusi basati sul genere.
Nel corso di queste attività, 185 casi, di cui 106 caregiver donne e 29 bambine, sono stati indirizzati internamente allo psicologo del team, mentre 1 bambino orfano dell’Harim Centre for Orphaned Children è stato indirizzato all’ospedale di Sarmada per un sospetto caso di autismo.
Inoltre, 294 caregiver di minori orfani hanno partecipato a 48 sessioni di sensibilizzazione sui diritti dei bambini e sulla violenza di genere.
Il progetto ha dimostrato come sia possibile rispondere ai bisogni umanitari e rafforzare la resilienza della comunità in una situazione di crisi complessa e prolungata, garantendo ai beneficiari strumenti per mitigare la loro vulnerabilità e promuovere il loro benessere.