Siria. La distribuzione del pane a 2.325 famiglie nei campi profughi

La distribuzione del pane è uno degli interventi del progetto “Sviluppo della filiera produttiva del frumento nel nordovest siriano”, sostenuto dai fondi otto per mille a gestione statale e gestito da Ai.Bi. insieme al partner locale Kids Paradise, per combattere l’emergenza alimentare

La guerra in Siria ha provocato una grave crisi umanitaria, con milioni di persone sfollate e bisognose di aiuto. Tra le necessità più urgenti c’è quella del cibo. Il progetto “Sviluppo della filiera produttiva del frumento nel nordovest siriano”, sostenuto dai fondi otto per mille a gestione statale e portato avanti da Ai.Bi. insieme al partner locale Kids Paradise, vuole proprio rispondere a questa emergenza.
Nell’ambito dell’iniziativa, sono state acquistate 300 tonnellate di grano e gradualmente si procederà alla macinatura.
Per mitigare il rischio legato a una possibile escalation militare, una parte del grano rimane stoccata in magazzino, mentre una parte viene inviata al mulino e, una volta ottenuta la farina, questa viene mandata alle panetterie.

Pane per il futuro

A febbraio ha quindi preso il via la distribuzione del pane, che per il 60% viene offerto al prezzo calmierato di 5 lire turche per chilo, e per il 40% viene invece distribuito gratuitamente alle famiglie più fragili, in particolare quelle guidate da donne capofamiglia, quelle come minori a carico o in cui sono presenti componenti con disabilità.
L’attività si è svolta in 13 campi profughi e ha raggiunto 2.325 famiglie sfollate (circa 13.000 persone) nei campi profughi di Al-Ehsan, Al AmalBe Allah, Al Tumema, Al Furqan, Alqimmah, Al- Nassem, Al Nasr, Al Wafaa, Hawaa, Talal, Karm Alzyton, Al Layth, Almanara, più alcune altre tende sparse che non appartengono a insediamenti particolari.

Un contributo per i progetti di Ai.Bi. in Siria

Chiunque può dare il suo contributo alle attività che Ai.Bi. porta avanti in Siria attraverso una donazione una tantum, o aderendo al progetto di Adozione a Distanza nel Paese che, con soli 0,83 centesimi al giorno, permette di dare un sostegno continuativo nel tempo.