Siria. La popolazione ha fame. Prezzi del cibo in aumento del 222%

Molte famiglie siriane per coprire i bisogni alimentari primari ricorrono al lavoro minorile, al matrimonio precoce e alla vendita di beni personali. Ai.Bi. grazie ai suoi progetti aiuta le famiglie siriane più vulnerabili ad autosostentarsi. 

Mentre si marca il decimo macabro anniversario che sancisce l’inizio della guerra in Siria e alla vigilia della imminente Conferenza di Bruxelles (Bruxelles V) “Sostenere il futuro della Siria e della regione” il Paese e in particolare la regione nord occidentale di Idlib versa nella miseria.

In particolare, la situazione della sicurezza alimentare in Siria continua a peggiorare, con un ulteriore deterioramento degli indicatori chiave osservato nei primi due mesi del 2021.

I dati del WFP pubblicati a febbraio, mostrano che i prezzi dei prodotti alimentari continuano a salire e hanno raggiunto un nuovo record a gennaio.

I prezzi del cibo in Siria sono ora aumentati del 222% su base annua e del 376% da ottobre 2019.

Molte famiglie siriane fanno affidamento a strategie di coping negativo sempre più severe per coprire i loro bisogni alimentari essenziali. Alcune di queste sono il lavoro minorile, il matrimonio precoce e la vendita di beni personali.

Dal 2014 Ai.Bi. è al fianco della popolazione siriana.

Proprio per evitare questo tipo di azioni e per proteggere i diritti dei minori anche in situazioni così estreme, Ai.Bi. si impegna dal 2014 nel nord ovest siriano per supportare i bambini più vulnerabili e le loro famiglie.

Grazie al finanziamento della Cooperazione Italiana, in questo 2021, Ai.Bi. e il partner locale Kids Paradise, sono riusciti a coinvolgere  oltre 240 famiglie a conduzione femminile in attività di sostentamento e generazione di reddito aggiuntivo.

Più nello specifico abbiamo distribuito 480 capi di bestiame a 120 donne capofamiglia dopo averle debitamente formate e assicurando un monitoraggio costante del bestiame.

Per facilitare l’avvio di queste attività abbiamo distribuito pecore gravide in maniera tale da massimizzare l’impatto e favorire la vendita sul mercato locale di latte. Allo stesso tempo forniamo foraggio e vaccini durante i primi tre mesi, al fine di garantire la sostenibilità dell’intervento.

Alle restanti 120 famiglie a conduzione femminile abbiamo distribuito e montato altrettante serre, semenze e utensili per la produzione di pomodori e cetrioli, per il consumo personale e per la vendita al dettaglio.

Queste attività favoriranno l’auto sostentamento delle famiglie e il miglioramento della loro sicurezza alimentare, ma non solo, infatti contribuiranno a diminuire tutte quelle strategie dettate da esigenze economiche che impediscono ai minori di godere dei loro diritti fondamentali.

Tre giardini terapeutici per aiutare i bambini di Idlib

Congiuntamente a queste attività di sostentamento, sempre grazie al supporto della Cooperazione Italiana, Ai.Bi., ha anche lanciato un programma di supporto psicosociale all’interno di tre scuole nella provincia di Idlib.

 Nello specifico abbiamo costruito tre giardini terapeuticii primi in Siria, nei quali attraverso il nostro partner locale Kids Paradise implementeremo attività legate al contatto con la terra e la natura volte a diminuire le conseguenze dello stress post traumatico che molti degli studenti soffrono a causa delle terribili conseguenze della guerra.

Ai.Bi. da anni si batte per il diritto ad essere bambini, anche in contesti come quello siriano. Il nostro supporto alle famiglie vulnerabili di Idlib rimane un obiettivo fondamentale della nostra missione, nell’auspicio che le parti in conflitto e tutte le altre coinvolte, trovino al più presto un accordo di pace.

Sostieni anche tu i progetti di Ai.Bi. a favore della popolazione siriana. Con il Sostegno a Distanza puoi farlo. Con 25 euro al mese, meno di un caffè al giorno, puoi aiutare le famiglie e i bambini siriani fiaccati da guerra e povertà a credere in un futuro migliore.

Pensaci. Il tuo aiuto può fare la differenza.