Siria, l’appello del Patriarca Gregorio III Lahham ai cristiani: “Restate per costruire un mondo nuovo”

mamma bambino sirianoStiamo camminando su un sentiero di dolore e di tristezza, ma c’è anche un sentiero di speranza e di un futuro migliore”. Così il patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente per i greco-cattolici Gregorio III Lahham, che con queste parole sintetizza il suo messaggio di auspicio per la Siria in vista del Natale e rivolge un appello a chi fugge perché resti “per costruire un mondo nuovo dopo la crisi”.

Nonostante tutto il dolore e la tragedia cui assistiamo, che sia a Damasco, a Homs o ad Aleppo, la comunità cristiana in Siria si prepara alla gioia del Natale, oggi più che mai”, continua in un’intervista ad Aki-Adnkronos International il patriarca Lahham, il cui patriarcato ha sede nella capitale siriana.

Per Lahham “questa è la grande sfida, dobbiamo usare il Natale per portare la gioia a chi è nella tristezza e nel dolore, a chi ha perso la speranza e sente di non avere più alcun futuro”.

Il patriarca annuncia poi che in occasione delle celebrazioni natalizie “si svolgeranno in chiesa preghiere speciali, incontri e veglie con letture evangeliche e spirituali”, oltre ad iniziative rivolte ai bambini: Tutte le chiese stanno lavorando per portare un po’ di gioia nei cuori dei bambini, delle famiglie dei martiri e degli anziani”, aggiunge Lahham.

Proprio questo deve essere l’impegno della Chiesa in vista del Natale, “prodigare ogni sforzo per gioire e per creare le condizioni per portare gioia al maggior numero di persone”.

Noi come chiesa – precisa – siamo contro ogni forma di migrazione, poiché questo indebolisce le forze spirituali della società”. Allo stesso tempo “non si può vietare a una persona di cercare il modo di evitare un pericolo che minaccia la sua vita, quello dei suoi figli, il suo futuro o la sua famiglia”, ammette Lahham, che coglie l’occasione per fare un appello a “restare”: “Diciamo a tutti: restate per costruire un mondo nuovo dopo questa crisi, abbiamo bisogno di chi costruisca la nazione», conclude Lahham.

L’appello a restare, a costruire un futuro migliore senza fare mancare il proprio aiuto e sostegno, portando gioia e forza ai più fragili e vulnerabili, donne e bambini: gli stessi “imperativi” in cui crede Ai.Bi e a cui si ispirano i progetti e le attività avviate in Siria: dalla distribuzione di ceste e viveri all’avvio di laboratori ricreativi e attività di sostegno psicologico rivolto ai bambini e alle donne per superare il trauma da guerra.

Perché anche se ognuno di noi può fare poco per fermare questa guerra senza fine, di certo può dare il proprio contributo: la cosa peggiore che si possa fare sarebbe non fare niente.

Ecco perché Amici dei Bambini chiede a tutti un piccolo sostegno per continuare a mantenere in vita i vari progetti umanitari avviati. Per aiutarci a salvare la vita a tanti bambini siriani effettua anche tu una donazione per la campagna Bambini in Alto Mare di Ai.Bi. in Siria oppure un versamento libero al conto corrente 3012 intestato ad Amici dei Bambini.

Fonte : La Stampa