Siria. L’appello di Papa Francesco: “Fermare la catastrofe umanitaria a Idlib”. La Campagna di Ai.Bi. ‘Non Lasciamoli Soli’

Accorato e diretto il messaggio del Pontefice durante l’Angelus domenicale, pronunciato davanti a circa 25mila fedeli presenti in Piazza San Pietro e ai milioni di radio e telespettatori collegati attraverso i mezzi di comunicazione 

Rinnovo – ha sottolineato Francesco – il mio accorato appello alla Comunita’ internazionale e a tutti gli attori coinvolti ad avvalersi degli strumenti della diplomazia, del dialogo e dei negoziati, nel rispetto del Diritto umanitario internazionale e per salvaguardare le vite dei civili

siria. L'appello del Papa per i profughi di Idlib, dove opera Ai.Bi. grazie a 'Non Lasciamoli Soli'Un appello forte, accorato, diretto e che lo ha coinvolto nel profondo anche emotivamente: è quello che Papa Francesco ha rivolto, domenica 2 settembre, in occasione dell’Angelus domenicale, a chi può fare davvero qualcosa per fermare la guerra, le violenze e la spirale di morte che da ormai otto anni avvolge quella che Francesco ha definito ‘l’amata Siria’. In Piazza San Pietro erano presenti circa 25mila fedeli presenti, cui si aggiungono i milioni di radio e telespettatori collegati.

Spirano ancora venti di guerra e giungono notizie inquietanti sui rischi di una possibile catastrofe umanitaria nell’amata Siria, nella Provincia di Idlib – ha detto Francesco –. Rinnovo il mio accorato appello alla Comunità internazionale e a tutti gli attori coinvolti ad avvalersi degli strumenti della diplomazia, del dialogo e dei negoziati, nel rispetto del Diritto umanitario internazionale e per salvaguardare le vite dei civili”.

Un appello alla Comunità internazionale la cui urgenza sembrerebbe confermata dai dati resi pubblici dal Giornale, secondo cui sarebbero già pronti a fuggire dal Paese e, in particolare, dal Governatorato di Idlib – dove più forti soffiano i venti di guerra – ben due milioni di rifugiati. Una ‘bomba’ umanitaria che nessuno nel mondo, al momento, sa come disinnescare.

Per cercare di lenire le sofferenze della popolazione civile e offrire speranza soprattutto ai più deboli tra i deboli in Siria, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini opera sul territorio siriano fin dal 2013, affiancando con i propri operatori bambini, ragazze-madri, anziani, donne sole, attraverso progetti di cooperazione internazionale. La scelta di non lasciarli soli è aperta a tutti: attraverso la Campagna ‘Non Lasciamoli SoliAmici dei Bambini, proprio alla popolazione di Idlib ha già fornito, nei cinque anni trascorsi, cibo, acqua, beni di prima necessità e supporto psicologico a migliaia di profughi, tramite specifiche iniziative volte a valutare l’eventuale presenza di disturbi di stress post-traumatico, specie nei bambini, per intervenire tempestivamente.

Non possiamo e non vogliamo smettere di dare loro supporto e sostegno, nonostante le difficoltà e, anzi, proprio in virtù della situazione sempre più precaria: aiutaci a Non Lasciarli Soli!