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Siria. Progetto di Ai.Bi. e Regione Friuli per curare i traumi sui bambini causati dal lungo conflitto

L’iniziativa promossa un anno fa da Ai.Bi. e Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia, in collaborazione con il partner siriano Saed Charity, ha prodotto anche una relazione sulle opzioni per prevenire e mitigare gli effetti sociali, comportamentali e psicologici della guerra nei bambini siriani

I risultati dello Studio sono stati condivisi con tutti gli attori coinvolti nei programmi di assistenza e aiuto umanitari e cioè le ONG partner dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari – OCHA.

siria progetto friuliSono stati presentati nei giorni scorsi i risultati del primo Studio condotto sul cambiamento comportamentale dei bambini coinvolti nel conflitto siriano. La relazione, prodotta da un esperto psico-pedagogista, è tra le prime a trattare a livello qualitativo e quantitativo la tematica degli effetti comportamentali, psicologici e sociali delle violenze e della guerra che hanno dovuto vedere e vivere i bambini in Siria ed è frutto di un progetto promosso da Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini e Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia, insieme con il loro partner siriano Saed Charity.

Il progetto ‘SY.Ri.A.’ (Sy, Ri.medi, A.zioni), avviato nell’aprile 2017, ha avuto l’obiettivo di supportare e aiutare i bambini sopravvissuti al conflitto in Siria ed è stato volto a formare genitori e insegnanti sul riconoscimento dei cambiamenti nel comportamento dei più piccoli rimasti feriti nell’animo dalle tragedie, le violenze e le immagini di bombe e morti osservate – loro malgrado – nel corso degli otto anni di conflitto siriano.

I risultati dello Studio, intitolato appunto Sintomi, rimedi e soluzioni. Uno studio per monitorare i sintomi comportamentali, psicologici e sociali, che si manifestano nei bambini dal punto di vista di genitori e insegnanti; il loro sviluppo e le soluzioni da adottare nei loro confronti‘, sono stati condivisi con tutti gli attori coinvolti nei programmi di assistenza e aiuto umanitari e cioè le ONG partner dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari – OCHA, che perseguono obiettivi comuni di diminuzione della sofferenza umana nei disastri e nelle emergenze e la difesa dei diritti umani in Siria.

In estrema sintesi (la relazione consta di 150 pagine), è emerso questo: “I partecipanti alle sessioni di discussione hanno riferito che i sintomi più comuni dei bambini sono: violenza, aggressività, vandalismo, sovversione, sfida, testardaggine, ribellione, disobbedienza, insolenza e parolacce, isolamento, mancanza di interesse, introversione, mancanza di concentrazione e iperattività, minzione involontaria e minzione notturna, negligenza scolastica, problemi di comunicazione, fumo, oscenità sessuale“. Effetti drammaticamente devastanti sull’edificazione della loro identità e, indirettamente, anche sulla costruzione del proprio futuro di uomini e donne.

Ai.Bi. e Regione Friuli Venezia-Giulia, dunque, hanno scelto ancora una volta di stare dalla parte dei bambini in Siria per prevenire e affrontare, insieme con genitori e insegnanti, le conseguenze del conflitto. Il progetto, co-finanziato da entrambi i partner, ha previsto l’intervento di esperti a sostegno delle famiglie della regione di Idleb. Con il progetto, è stato possibile ampliare le competenze dei genitori siriani, mettendoli in grado di riconoscere, rispondere e prevenire le conseguenze dei traumi legati al conflitto sui loro figli.

Gli esiti di quest’iniziativa rappresentano un importante tassello nei progetti di ‘protezioneche si focalizzano sulla sintomatologia che emerge dai traumi della guerra siriana e che si manifestano nei bambini.

Un ringraziamento speciale va ai sostenitori di Ai.Bi e alla Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia, che con il loro contributo hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto di supporto alle famiglie siriane.