Siria. Nonostante il veto russo al passaggio dei camion di aiuti umanitari, riparte la filiera del grano di Ai.Bi.

In Siria, nell’area di Idlib, 4 milioni di persone sono a rischio alimentazione dopo il veto russo al passaggio dei camion di aiuti umanitari. Ma i progetti di Ai.Bi. non si fermano: selezionati 400 agricoltori per far ripartire la catena di produzione del grano

Dopo oltre 10 anni di guerra la situazione in Siria, e in particolare nell’area di nord Ovest, nei dintorni di Idlib è sempre più drammatica. A peggiorare le cose, se possibile, c’è stata la recente opposizione della Russia, alleata del regime siriano di Assad, al rinnovo della proposta che permette ai camion con gli aiuti umanitari di transitare dalla Turchia proprio verso l’area di Idlib.
Camion che nel corso del 2021 sono stati circa 10mila e senza i quali le 4 milioni di persone che abitano nella zona, quasi tutte in campi profughi e tendopoli, non avrebbero di che vivere. Il valico di Bab al-Hawa da cui passano questi camion è l’unico accessibile senza passare dal territorio controllato dalle forze del regime, e proprio questo è il motivo che ha portato la Russia e negare il suo assenso, ribadendo la necessità che gli aiuti arrivino solo per le vie concesse ufficialmente da Damasco.

Il sostegno di Ai.Bi. agli aricoltori locali

Dopo il “no” russo è stato convocato un consiglio straordinario dell’ONU che si è subito messo al lavoro per mediare una soluzione, arrivando al compromesso di un’estensione dell’accordo per 6 mesi. Un piccolo traguardo che dovrà essere sicuramente rivisto alla luce del fatto che la situazione in Siria tende a peggiorare sempre di più. Secondo l’ONU, le persone che hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria nel Paese nel corso del 2021 sono state 13,4 milioni, oltre 2 milioni in più rispetto agli 11,1 milioni del 2020.
Nonostante tutte le difficoltà, però, c’è chi non si stanca di lavorare per la pace e per portare aiuto alle popolazioni di Idlib. Come ormai da anni fa Ai.Bi. insieme al suo partner locale Kid Paradise.
In maggio, come abbiamo già raccontato, è partito il nuovo progetto finanziato con i fondi statali dell’8 x 1000 che mira proprio alla sicurezza alimentare e al sostegno delle famiglie. Le operazioni proseguono e nelle scorse settimane sono state portate avanti le valutazioni dei bisogni all’interno dei circa 25 campi di sfollati interni per la distribuzione del pane. Successivamente è iniziato anche il processo di selezione di 400 agricoltori (beneficiari agricoli), verso i quali verrà attivato un sostegno così da far ripartire la catena di produzione del grano. L’acquisto dei semi di grano per l’agricoltura verrà effettuato direttamente dagli agricoltori secondo criteri specifici ancora in via di definizione.

Le attività di cooperazione internazionale in Siria possono essere sostenute anche attraverso una donazione libera da parte di tutti. Come tutte le donazioni ad Ai.Bi. anche quelle per i progetti in Siria godono delle seguenti agevolazioni fiscali.