Siria. Vivere in una tenda, vedova e con 5 figli: un incubo che non finisce mai

L’unico sollievo arriva grazie al supporto di Amici dei Bambini. Perché l’#Accoglienzanonsiferma

Come può essere la vita in una tenda per sfollati, in un campo informale della Siria nord-occidentale per una vedova, madre di cinque figli? Terribile, sia d’inverno che d’estate. La tenda è fredda, alcune gocce d’acqua piovana entrano da un buco. Una tenda sottile non può resistere a forti venti o piogge. Umm Hudhayfah è una vedova cui il team di Ai.Bi. – Amici dei Bambini in Siria porta il pane quotidianamente. Nei giorni scorsi lo staff ha parlato con lei e la donna ha confessato che vivere in quella tenda è come un lungo incubo che non finisce mai. Ogni tanto sogna di sostituire la tenda con la vecchia casa che è stata distrutta dalla guerra. A Umm Hudhayfah e ai suoi figli manca molto Youssef: padre e marito vittima di una guerra interminabile, che dura ormai da nove lunghi anni. Umm Hudhayfah ha paura, si sente sola, le pareti della delicata tenda non possono proteggere lei e i suoi figli, è come se vivessero all’aperto.

Siria. La vita di una vedova con cinque figli tra gli sfollati di Idlib

Così Umm Hudhayfah ha descritto la sua vita con la sua famiglia di cinque bambini, con cui vive nel campo di Al Dhiaa, a nord-ovest di Idlib. Nonostante tutto quello che ha raccontato e nonostante tutto quello che ha perso durante l’ultimo periodo, dice di aver trovato molte persone che l’hanno appoggiata e supportata in questa difficile prova. “Spero che questo incubo finisca presto”, dice. Nel frattempo l’unico sollievo arriva dal supporto che Ai.Bi., con il partner locale Kids Paradise, quotidianamente può apportare. Alcuni esempi: dopo aver distribuito pane a migliaia di famiglie, in occasione dell’emergenza Covid, Amici dei Bambini, per il secondo mese consecutivo, grazie al supporto proprio del partner locale Kids Paradise, ha acquistato e distribuito 150 kit igienici per altrettante famiglie bisognose nei campi di sfollati nei distretti di Ma’arat Misrin e Harim. I kit sono sufficienti a coprire i bisogni igienici minimi di una famiglia di sei persone per un mese. Contestualmente al kit stanno venendo distribuiti anche acqua potabile e materiale informativo ad ogni famiglia relativo ai temi della prevenzione della diffusione virale, per mezzo del distanziamento sociale e dell’igiene quotidiana.

Anche tu puoi aiutare Ai.Bi. a sostenere Umm Hudhayfah e i suoi cinque bimbi, oltre alle altre famiglie di sfollati, attraverso programmi di supporto per madri capo famiglia. Basta effettuare una donazione attraverso la campagna “Emergenza Coronavirus. L’#Accoglienzanonsiferma“. Non lasciamoli soli. Dona subito: https://www.aibi.it/ita/emergenza-coronavirus/