Siria. Vogliono giocare non vogliono emigrare

famiglia sirianaSostegno a distanza Siria – La Siria è un Paese straziato ma in tanti non lo mollano. Bambini compresi. Amici dei Bambini li aiuta con la campagna di sostegno a distanza per la prevenzione dell’emigrazione Io non voglio andare via, distribuendo cibi già pronti “ready to eat”, pensati appositamente per gli sfollati interni e ceste alimentari ad Aleppo, Idlib e Binnish con interventi di prima e seconda emergenza. L’articolo, pubblicato sulla rivista Tu Style a firma della giornalista Monica Piccini, è qui riportato integralmente.

 

Hanno risorse miracolose i bambini, noi adulti ce lo sogniamo. Guardate questi piccoli siriani, che giocano tra tende e macerie: riescono a sorridere nonostante non abbiano più una casa sicura. Il loro Paese è straziato da una guerra che non vede fine, dura da cinque anni , ha fatto 27Omila morti e 6,5 milioni di sfollati (tra cui 3 milioni di bimbi sotto i 5 anni, che sono a rischio di malnutrizione). Riescono a sorridere, si, ma  hanno bisogno di aiuto: Ai.Bi. Amici dei Bambini, ong italiana partner delle Nazioni Unite, ha avviato la campagna di sostegno a distanza “lo non voglio andare via” (per donare: www.aibi.it/sostegnoadistanza/siria). L’obiettivo è dare una mano alle famiglie siriane che desiderano rimanere nella loro Terra, senza dover sfidare la traversata in mare. Oltre a rispondere all’emergenza  alimentare (con 18mila pasti pronti e ceste con riso, patate e lenticchie),l’Aibi ha pensato ad altri “nutrimenti”, non meno importanti: il gioco e il benessere psicologico. Nella città di Binnish, nel nord della Siria, è stato per esempio rimesso in funzione un forno per il pane ed è stata realizzata una ludoteca sotterranea, con altalene e scivoli colorati, al riparo dal conflitto armato. Un luogo divertente, ma anche uno spazio protetto dove, insieme a uno psicologo, è possibile rielaborare i traumi. E continuare a sorridere.