“So che a dodici anni una bambina abbandonata è già vecchia, ma la speranza di trovare una famiglia è quella di chi non è ancora nato”

lettera blanca lucia 350Vorrei chiederti qualcosa: CI SONO NOTIZIE DEI MIEI GENITORI? Di qualche genitore che desideri una figlia. Magari fosse un Si’! Prego tutte le notti perché io abbia una famiglia. MAGARI FOSSE UN SI

Sono le parole di Blanca (nome di fantasia) che ha preso carta e penna per scrivere a Marianna Consolini, una volontaria di origine veronese che da anni vive in Sud America, per assistere bambini in stato di abbandono.

Nell’immaginario di Blanca il nostro Paese è la nazione dove tutto è bello: è a Salerno che la sua migliore amica ha trovato un papà e una mamma. Nella sua mente bambina è qui che abitano anche i genitori di tutti i bambini abbandonati. Per questo a Marianna, in partenza per l’Italia, affida le sue speranze di poter trovare finalmente una famiglia.

E’ in Italia il luogo dove- come scrive lei- si ‘ricostruiscono i popoli antichi’. Quello dell’archeologia è un mondo che le si è aperto dopo un campo di lavoro che la scuola ha organizzato all’interno di un sito archeologico. Per Blanca la riflessione è stata: se gli italiani offrono tante cure alle tombe di bambini morti da secoli, di certo curano e coccolano anche i bimbi vivi. Ecco perché per lei l’Italia è la nazione dove i bambini sono felici.

Infine è in Italia il Paese dove gli spazzolini da denti vengono costruiti meglio di quelli che lei rimedia nel piccolo villaggio dove abita. Così ogni volta che può, ne chiede uno ‘made in Italy’.

Blanca è sana, equilibrata e bella. Se la vita fosse stata meno amara con lei, a quest’ora avrebbe di certo una famiglia. E’ da quando aveva sei anni che vive in istituto. E per una bimba così, è una ingiustizia doppia. Per un intoppo burocratico o per distrazione degli adulti, nessuno si è preoccupato per tempo di dichiarare la bambina adottabile. Fino ai suoi 11 anni, quando il primo Hogar dove viveva, è stato chiuso e lei trasferita in un altro istituto. Solo allora sono iniziati gli accertamenti per stabilirne lo stato di adottabilità.

Il resto della storia fino ad oggi è una corsa contro il tempo. Perché a dodici anni, un bimbo abbandonato è ‘già vecchio’.

La storia di Blanca toglie il sonno a chi la conosce. Perché è una bambina capace di farsi voler bene dai coetanei e dagli adulti. Perché ha reagito e reagisce agli schiaffi della vita, amando. Ha doti di leader, ma il bene che sa costruirsi intorno non colma il vuoto di una famiglia che lei desidera con tutta se stessa.

Se chiedi a Marianna un’immagine di Blanca, lei risponde: “La vedo nel giardino della nostra casa, allegra, mentre organizza uno spettacolo teatrale, assegnando a ciascun bambino una parte. E li fa ridere e divertire con le sue storie di fantascienza”.

Perché Blanca è così: una ‘creativa visionaria’ capace di trascinare nei suoi divertimenti ancora infantili gli altri bambini. Anche la direttrice della scuola che frequenta non fa che elogiarne il rispetto delle regole e la generosità.

Blanca è il ritratto della figlia modello che tanti vorrebbero. Ma per una beffa della sorte, il suo dossier è rimasto sul binario morto dei bambini abbandonati, ma non dichiarati adottabili.

Marianna lo scorso aprile ha dovuto accompagnarla in una scuola superiore gratuita gestita da italiani, a otto ore di viaggio dal luogo dove la bambina ha vissuto negli ultimi due anni. La volontaria confessa che in quell’occasione la propria paura era che Blanca vivesse il trasferimento come la definitiva fine del sogno di essere amata da una mamma e un papà.

E invece in quel lungo viaggio, lei piccola e minuta si è dimostrata una gigante, ancora una volta ha tirato fuori le sue qualità: serenità e ottimismo. Marianna salutandola le ha chiesto di non perdere la speranza, e a sua volta le ha promesso che la ricerca dei suoi genitori almeno in Italia continua.

Ad aprile fu la sua amica del cuore a scrivere un appello, per convincere una famiglia italiana ad adottarla. Le due ragazze sognano di potersi riabbracciare e di continuare a raccontarsi le proprie emozioni come accadeva quando vivevano insieme. Ma il messaggio è caduto nel vuoto.

Adesso arriva l’appello di Marianna che commenta: “Se una coppia sogna di avere un figlio piccolo da cullare, Blanca non è la bambina giusta. Ma se per un pizzico di fortuna, ci fossero una mamma e un papà disposti ad accogliere Blanca per vendicarla dell’ingiustizia subita, so per certo che Blanca non li deluderà”.