Sono single. Perché l’affido mi è consentito e l’adozione no?

Buongiorno,

sono un single di 48 anni, fra i miei desideri c’è sempre stata la famiglia numerosa, purtroppo è rimasto un desiderio irrealizzato. Credo comunque che il tipo di lavoro che svolgo mi permetta di accogliere un bambino perché riuscirei a dedicargli molto tempo e avrei il supporto anche dei miei genitori. Leggendo vari articoli comparsi sui giornali ho pensato di aver la possibilità di adottare un bambino, ma facendo i primi passi ho capito che io potrei solo dare la disponibilità ad un affido. Mi domando perché l’affido è consentito anche ad un single e l’adozione no? Cosa cambia avere un figlio in affido o in adozione?

Luigi

Caro Luigi,

l’adozione e l’affido rispondono a due bisogni differenti dei bambini.

L’adozione è prevista per i bambini privi di genitori in grado di crescerli, educarli, curarli. Non sono certo tutti bambini orfani, ma sono anche bambini ai cui genitori è stata tolta la responsabilità genitoriale. Questi bambini hanno bisogno di un’altra famiglia per sempre.

L’affido è un intervento che garantisce al bambino di vivere comunque in una famiglia alla luce di difficoltà temporanee della sua famiglia ma in vista di un rientro nella famiglia d’origine. Quindi il bambino non perde i suoi genitori, ma ne acquista altri (uno o due che siano) per il tempo necessario al superamento delle difficoltà.

Ambedue gli interventi hanno al centro il benessere del bambino e la scelta della famiglia accogliente è solo in funzione di questo.

L’adozione si preoccupa quindi di restituire ad ogni bambino abbandonato il diritto ad essere figlio di una mamma e un papà di cui è stato privato, diritto direi naturale per ognuno di noi.

L’affido si preoccupa di sostenere la famiglia in difficoltà del bambino per il bene del bambino, attraverso la disponibilità di un’altra famiglia che deve rispondere al meglio alle necessità del bambino. L’affido sospende e previene quello che potrebbe essere un abbandono, anche se temporaneo.

La temporaneità e il progetto personalizzato di sostegno di ogni bambino aprono alla possibilità di accoglienza anche da parte di persone singole che potrebbero essere la migliore risorsa alla luce delle specifiche difficoltà del bambino.

Cristina Riccardi
Vicepresidente Ai.Bi. – Amici dei Bambini