Superbonus 110 %: perché 9 milioni di famiglie hanno rinunciato a ristrutturare la loro a casa?

Poche informazioni, incertezze, burocrazia… Tanti problemi, purtroppo già visti, frenano la partecipazione alla misura voluta per rilanciare edilizia ed economia. Speso, finora, solo il 20% dei 18 miliardi stanziati

Con un po’ di rassegnato pessimismo verrebbe da dire: “C’era da aspettarselo”. Perché, in Italia, la questione delle difficoltà a usufruire dei bonus e delle misure pensate, sulla carta, per aiutare famiglie e contribuenti, non è una novità.

9 milioni di famiglie non interessate al Suerbonus 110 %

Anche per l’ormai celeberrimo Superbonus del 110%, il discorso riprende diversi punti di quelli già sottolineati parlando del rimborso per le famiglie adottive e del perché un bonus da 10 mila euro sarebbe di gran lunga più efficiente e utilizzabile: incertezza sulla procedura, tempi lunghi di attesa, difficoltà e lungaggini burocratiche che scoraggiano anche i più volenterosi.
Così, quello che era nato come l’incentivo principale per rilanciare tutto il settore dell’edilizia, a un anno dalla sua introduzione (e un anno dalla sua teorica fine, anche se si parla di una proroga al 2023) ha speso meno del 20% dei 18 miliardi stanziati.
A sottolineare questo dato è un’analisi della società di consulenza Nomisma, riportata da il Messaggero, che mostra anche come il numero delle famiglie potenzialmente interessate sia sceso dai 10,5 milioni di maggio 2020, ai 9 milioni di giugno 2021. Ma, di fatto, solo 2,3 milioni di famiglie hanno avviato davvero azioni concrete per utilizzare il Superbonus, mentre ben 9,4 milioni di famiglie non appaiono minimamente interessate alla misura.
Così, anche i cantieri partiti sono relativamente pochi: poco più di 14.450, per un importo lavori di 1,66 miliardi relativi a 1.380 condomini: “Di fatto – scrive il Messaggero – il 10% del totale su tutto il territorio nazionale”.

Le difficoltà per usufruire del Superbonus 110 %

I problemi alla base di questo scarso appeal del Superbonus 110 % sono quelli di cui si accennava: “Troppi paletti e troppe incognite. Un dedalo di adempimenti e requisiti per le agevolazioni fiscali legate al superefficientamento energetico che si infrangono contro la nebbia fitta che avvolge anche tempi e modalità per la cessione del credito” – è l’esaustivo riassunto del quotidiano romano.

Così, ancora una volta, all’entusiasmo per una possibilità subentra il disincanto di chi è spaventato dall’incertezza delle norme ma anche, e soprattutto, poco rassicurato da un sistema di informazioni molto carente, sia da parte delle istituzioni, sia da quelle degli operatori. Sembra quasi che chi decide di sfruttare il Superbonus, alla fine, lo faccia un po’ “alla cieca”, fidandosi di qualche informazione in più e mettendo in conto tempi lunghi e difficoltà. Evidentemente troppo poco per convincere il resto delle famiglie ormai disilluse, e non si può dar loro torto, da anni di promesse mancate.