La testimonianza di Anna (universitaria Luiss): “Dopo il volontariato in Ai.Bi. sono pienamente convinta che ho fatto bene a scegliere quest’esperienza invece delle vacanze estive!”

Dalle parole di Anna, una dei sei studenti universitari che ha aderito al progetto “VolontariaMENTE”, promosso per il secondo anno consecutivo da Ai.Bi. e Fondazione Sinderesi Praticare l’Etica in collaborazione con l’Università LUISS Guido Carli, l’esperienza di volontariato è stata un salto nel vuoto, un’esperienza in cui ha deciso di cimentarsi “con il duplice intento di rendermi utile al mondo e di scoprire modi di interagire con gli altri che ancora non conosco”.

Anna non racconta solo il suo operato concreto, ma soprattutto le sensazioni che ne sono scaturite: “il mio lavoro sul campo infatti è consistito nel passare il tempo con i bambini e le loro mamme, donne fragili ma forti allo stesso tempo con esperienze di vita totalmente fuori dal comune degne di una rappresentazione cinematografica”.

“La mia parte preferita sono stati i BAMBINI: quei marmocchi ancora incontaminati, ignari delle proprie storie inusuali, che instancabili corrono, saltano, sbattono contro divani, muri, tavoli senza farsi male, si arrampicano sulle sedie, sui letti, persino su di te, mangiano e dormono, strillano e sorridono, piangono e contemporaneamente ridono perché tu sei lì a toccarti il naso con la lingua o a giocare con i tuoi occhiali per confonderli e per fargli dimenticare il motivo per il quale erano tristi” prosegue la studentessa.
Due in particolare mi hanno rubato cuore: il piccolo Victor, di quasi due anni, con cui ho legato subito, un dormiglione senza pari famoso proprio perché non riesce a finire un pranzo senza addormentarsi sul seggiolone; e Leonard, l’australiano, capelli biondi e occhi azzurri, futuro playboy,  che è il bambino più curioso che io abbia mai visto dato che passa il suo tempo ad osservare la gente che cucina, la gente che ripara gli allarmi ma soprattutto i camion che fanno manovra di fronte a casa sua. La parte più dura dell’addio è stata infatti salutare loro due

“Ero davanti alla porta, pronta per andare, e c’erano loro due che mi guardavano – continua –mi sono inginocchiata, ho aperto le braccia e, guardando Victor, ho detto: ‘me lo dai un ultimo abbraccio?’ e… magia! Sincronizzati, sono entrambi corsi verso di me e mi hanno abbracciato forte forte con baci multipli inclusi. In quel momento ho pensato ‘ecco, ora sono pienamente convinta che ho fatto bene a scegliere quest’esperienza invece delle vacanze estive!’.