Tra me e il mare. Quando una mamma supera le sue paure per diventare l’àncora di salvezza per la propria piccola

foto-notiziaE’ appena iniziato il mese di agosto: questo vuol dire che siamo in piena estate. C’è chi è già partito per le vacanze e chi ancora le sta programmando e fa il conto alla rovescia. Ma non per tutti è una cosa ovvia e scontata o “routine” andare tutte le estati in vacanza e tanto meno posti marini: già perché non per tutti il mare è un elemento così familiare. Come per le mamme e i bambini delle nostre strutture: per alcuni di loro il mare è ancora un mistero e in quanto tale vi si accostano con un sentimento di paura e curiosità insieme.

Vi raccontiamo la prima volta al mare di una nostra mamma Anna con la sua bambina Emma: entrambe, fino ad oggi, non erano mai andate al mare. Ma Anna decide di superare le sue iniziali paure e diventa così àncora e pilastro per la sua figlia che tra le sue braccia si lascia andare e comincia a nuotare.

Un’emozione unica…un altro piccolo tassello che aiuta alle nostri giovani mamme di ricostruire quel filo sottile che le lega ai loro piccoli.

Anche a questo mira la campagna Fame di Mamma di Ai.Bi.: accompagnare le giovani donne fragili e vulnerabili alla scoperta di loro stesse e riscoperta del loro ruolo di mamme.

Ecco il racconto di una delle nostre operatrici.

 

Cari lettori,

eccoci giunti al mare.

Come anticipato settimana scorsa, siamo partiti per un paio di giorni all’insegna del relax e del divertimento, al mare. Cosa c’è di più bello e caratteristico del mare nei mesi estivi? Eppure non è poi così scontato.

Non per tutti è routine andare tutte le estati in posti marini, e non per tutti il mare è un elemento così familiare come lo è invece per tanti altri.

Il mare è uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti che esistano. Chilometri di inchiostro sono stati spesi da poeti e letterati per capirne il mistero e coinvolgere i lettori di tutti quei pensieri che vengono sprigionati nel guardare quelle distese di acque infinite.

Il rapporto tra uomo e mare ha sempre, fin dall’antichità, lasciato milioni di questioni aperte e di interrogativi che filosofi e letterati hanno provato a sviscerare più e più volte.

La verità è che guardare questa distesa di acqua così immensa e infinita pone l’uomo in una condizione di piccolezza e limitatezza. Alcuni lo temono, ma altri se lo fanno amico, ma tenendo sempre quel velo di mistero che si cela tra l’uomo e il mare.

Noi al giorno d’oggi vediamo il mare così tanto (fosse solo anche per foto o video di amici) che lo diamo un po’ per scontato e questo mistero ci pare lontano e un po’ retrò. Ma proviamo a pensare a noi stessi quando vedemmo per la prima volta il mare. E se non riusciamo a tornare così indietro proviamo a tendere un occhio quando in spiaggia si vede un bimbo che si appresta per la sua prima volta verso quell’immenso mare. Il primo sentimento è quello del terrore. Si ha paura, ci si sente impotenti e in balia di un mostro così grande da non vederne neanche la sua fine. Il bambino piccolo ha paura e non vuole neanche toccarlo. Si aggrappa alle braccia della mamma implorandola di fuggire da li.

Ci vorranno poi dei giorni per far conoscenza con questo grande sconosciuto, o qualche ora per i più coraggiosi.

Anche in questi giorni abbiamo assistito a questa dinamica di conoscenza tra uomo e mare. La nostra piccolina Emma ha visto per la prima volta il mare. Anche per lei il primo pensiero è stato di terrore e si aggrappava a chiunque la potesse salvare da quel terribile nemico. Ma con l’aiuto della sua mamma Anna piano piano si è affidata sempre più e si è lasciata cullare dalle onde calme e leggere del mare. Anche per mamma Anna in verità non è stato per niente facile. Il mare anche per lei non è così familiare e non la fa sentire per nulla a suo agio. Ma il desiderio che la sua bimba potesse sperimentare qualcosa di così bello ha dato coraggio anche a lei di buttarsi tra le “braccia” del mare facendo vedere a Emma quanto fosse bello e naturale.

La paura per questo grande mostro senza forma è sempre più svanita fino ad arrivare a non riuscire quasi più a convincere mamma e figlia a uscirne a fine giornata. La bellezza di farsi cullare e abbracciare da quello che non era più un mostro, ma al contrario un amico, una grande madre, un padre, era un’esperienza troppo grande.

Già, perché il mare è proprio uno dei più grandi misteri che per tutta l’esistenza umana farà riflettere e susciterà questioni filosofiche e umane. L’uomo non può che inchinarsi davanti a tanta grandezza e guardarla così com’è.  A volte con paura, a volte con nostalgia, altre volte con amore e passione, o desiderio, altre volte ancora con tristezza e rammarico. Ma nonostante tutto continueremo a guardarlo e a desiderarlo. Perché in fondo l‘uomo desidera sempre andare a fondo di ciò che è ignoto e misterioso.