Treviglio. Corte d’appello: “La malattia non è un ostacolo all’adozione”. La storia a lieto fine di una famiglia di Brescia.

mammaLa malattia può essere un ostacolo al sogno di dare una famiglia a un bambino abbandonato? No. Il desiderio di accoglienza non conosce ostacoli: la possibilità di diventare mamma attraverso l’adozione internazionale è concessa, anche a coloro cui la vita sta riservando prove dure e pesanti. Non sono poche, infatti, le persone affette da patologie che hanno comunque provato la gioia di diventare genitori.

E questa volta a metterlo nero su bianco è la Corte d’appello di Brescia che ha accolto il ricorso di una coppia di Treviglio, nella Bergamasca, che si era vista rigettare la domanda dal tribunale dei minori a causa della malattia dell’aspirante mamma affetta da sclerosi multipla.

E’ il lieto fine di una vicenda giudiziaria iniziata nel dicembre 2014. Marito e moglie, 46 anni lui, 39 lei, decidono di avviare le pratiche di adozione perché, sposati dal 2008, ma non riescono ad avere figli. Dopo aver scoperto di avere problemi di fertilità ed essersi sottoposta inutilmente a ben sette tentativi di procreazione assistita, la donna deve fare i conti anche con un altro dramma: in seguito a un problema a un occhio, i medici le diagnosticano una retinopatia, sintomo di una sclerosi multipla in fase iniziale. A quel punto i coniugi decidono di scegliere la strada dell’adozione. Dopo cinque mesi arriva il sì degli assistenti sociali, che precede il parere favorevole del Tribunale dei minori di Brescia. E il 12 maggio 2015, finalmente un giorno felice per la coppia. Ma la doccia gelata arriva subito: il pm si oppone, perché secondo lui la malattia impedirà alla signora di accudire il figlio. Pazienza se il male non si è ancora manifestato e la 39enne sta bene. Secondo il magistrato, la coppia «pare non prendere in considerazione quanto la patologia della moglie possa incidere sulla strutturazione di un solido legame tra genitori e figlio». Al Tribunale non resta che bocciare la domanda. Ma i due trevigliesi non si danno per vinti e si affidano all’avvocato Rocco Disogra, che si rivolge alla Corte d’appello. Venerdì scorso la decisione: i coniugi potranno adottare un bambino, secondo il giudice la malattia non impedirà loro di essere buoni genitori. “Abbiamo dimostrato che la sclerosi non è senza scampo, e che grazie alle scoperte scientifiche si può mantenere una buona qualità di vita”. Secondo l’avvocato si tratta di un precedente importante.La patologia diagnosticata alla signora non può essere un ostacolo all’adozione. La sentenza può restituire speranza alle persone che soffrono di una disabilità. La strada resta difficile, ma non più impossibile”.

Fonte: Avvenire