Tribunali: ma fanno davvero gli interessi dei minori?

Marco scrive:

Buongiorno, mi permetto di “intervenire dal basso” sulle vostre dichiarazioni riguardanti le idoneità. Arrivato a 44 anni ne ho viste di coppie di amici “impazzire” appresso ai documenti necessari per adottare, carte bollate, relazioni e assistenti sociali vari. E infine l’incontro con i magistrati del Tribunale dei Minori… Leggendo quanto pubblicate, ma non solo (e cioè informandomi un po’ in giro) mi accorgo che alcuni passaggi non sono così indispensabili e potrebbero effettivamente essere saltati. Costerebbe tutto meno, è vero, e voi fate bene a dirlo; ma soprattutto peserebbe tutto molto meno sulle spalle di coppie di “comuni mortali”, a cui la legge chiede di aderire a logiche un po’ sorpassate. Mi riferisco alle logiche (prendo a prestito un termine di vostro conio) “di selezione”, che sbattono un po’ le porte in faccia alla gente.

Decisamente la proposta di “accompagnare” di più queste coppie (lo scrivo pensando ai miei amici) e seguirle un po’ meno “da lontano” (penso a cattedre tribunalizie varie) durante la loro odissea, è buona di per sé. Ad aprirmi gli occhi è stato il fatto di leggere sul giornale il caso della famiglia di Milano, che ha dovuto fare ricorso per “vincere” la propria ammissione ad adottare, solo per via di qualche dubbio sul loro figlio epilettico… Se siamo arrivati a questo punto, mi sembra che siamo davvero alla frutta. Facciamo gli interessi dei bambini, per favore, anziché pensare a salvare leggi e leggine un po’ seicentesche.

Caro Marco,

Ai.Bi. parte da un fondamentale dato di fatto: l’abbandono dei minori è un fenomeno molto diffuso in tutti i Paesi. Le convenzioni internazionali riconoscono il diritto del minore a vivere in famiglia – infatti, come da Te ben indicato, è il diritto del minore ad essere al centro delle dinamiche di adozione – in quanto solo la famiglia è in grado garantirne il pieno sviluppo. Su queste basi l’accoglienza dei minori abbandonati è da sentire come un obbligo morale, che trova riscontro nelle convenzioni internazionali in vigore.

Secondo Ai.Bi. ogni coppia che si apre all’adozione di un minore straniero è perciò una preziosissima risorsa. Ecco perché le coppie devono essere “accompagnate” e non “selezionate” in questo percorso difficile. Ed ecco perché è importante che le procedure siano celeri, specie considerato che alcuni passaggi – come giustamente da Te osservato – possono essere eliminati o ridotti.

Naturalmente anche i Tribunali per i Minorenni sono tenuti a operare osservando il superiore interesse del minore. Riteniamo che però il passaggio delle coppie presso il giudice sia ormai superfluo e ripetitivo: ci sono già i Servizi Sociali ad “esaminare” le coppie disponibili ad adottare, e assieme ad essi ci sono gli Enti Autorizzati, che realizzano con gli aspiranti diversi incontri di carattere formativo e preparatorio.

Ci rincuorano le Tue parole sull’importanza che chi accompagna le coppie stia loro vicino durante tutta la procedura. Occorre accompagnarle prima, durante e dopo l’adozione. Nel formulare le proposte per la riforma della legge sulle adozioni internazionali, Ai.Bi. è partita proprio da un’analisi dei bisogni fondata sulla conoscenza della situazione dell’abbandono minorile nei Paesi stranieri, sull’ascolto delle coppie adottive italiane e su un’esperienza di oltre 25 anni.

Noi speriamo che, come Te, tanti altri si interessino a questo dibattito. A partire dal 19 maggio sarà possibile prendere visione del “Manifesto per una nuova legge dell’Adozione Internazionale – Oltre la crisi più famiglie & più adozioni” sul nostro sito internet e presso le sedi di Ai.Bi. aperte all’evento “Open day”. Da quella data e per tutto il tempo necessario noi saremo a disposizione per spiegare ogni punto della proposta di legge.

Ci aspettiamo l’adesione e la sottoscrizione del Manifesto da parte di tutti coloro che, come Te, affacciandosi sul mondo delle adozioni internazionali, vorranno assumere la prospettiva corretta: quella dei bambini in difficoltà che urlano chiedendo giustizia.

Avv. Enrica Dato, Ufficio Legale e Diritti dei Minori di Ai.Bi. Amici dei Bambini