Ucraina. I 1000 km di una mamma per poter seppellire e piangere la sua bambina

Polina desiderava un luogo sacro (non una fosse comune), che accogliesse la sua bimba. Desiderava per lei una sepoltura cristiana, dove poterla piangere e dove poterla ricordare. Così Polina si è messa in viaggio…

Nel cuore dell’Europa, si continua a morire sotto le bombe, in un conflitto assurdo, come assurde sono tutte le guerre. Famiglie spezzate. Volti che hanno smesso di sorridere e di sperare. Tra loro anche moltissimi bambini, strappati alla gioia della loro infanzia, vittime innocenti di adulti senza scrupoli, come la piccola Oxana, 5 anni, travolta dalle macerie di un palazzo a Kharkiv, che non le ha lasciato scampo.

Avvenire racconta la sua storia e quella della sua coraggiosa mamma Polina, che non si è arresa, alla crudeltà della guerra. Non ha permesso che il corpicino senza vita della sua piccola fosse gettato in una fossa comune, “nuove voragini – come descrive il quotidiano- dell’umanità e dell’Occidente”.

Polina desiderava un luogo sacro che accogliesse la sua bimba. Desiderava per lei una sepoltura cristiana, dove poterla piangere e dove poterla ricordare. Così Polina si è messa in viaggio, per mettere in salvo la sua famiglia, i suoi due bambini di 7 e di 9 anni. Con loro anche la piccola Oxana. Il suo corpicino adagiato nel baule della macchina con il quale la donna ha affrontato il viaggio verso la salvezza: 1000 km, 3 giorni di cammino, tra immensi pericoli prima di raggiungere la sua meta: “Dim Myloserdia”, la Casa della Misericordia, a Chortkiv “un borgo nella regione di Ternobyl, verso le frontiere con la Romania e la Moldavia”. Un istituto per minori disabili fisici e psichici e per famiglie che dipende dall’italiana “Fondazione don Carlo Gnocchi” e dalla diocesi locale, divenuto rifugio dopo che i suoi piccoli ospiti sono stati messi in salvo in Italia.

Qui Polina ha potuto trovare conforto per la sua famiglia. Qui la piccola Oxana ha potuto ricevere la benedizione del parroco e la sepoltura che meritava. Qui tutti i giorni sua mamma Polina, può ricordarla, piangerla e pregare.

 

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