Ucraina: Masha, cooperante Ai.Bi. a Kiev “In guerra non ci sono vincitori, ci sono solo quelli che perdono” – AGGIORNAMENTO

Aggiornamento video della nostra Masha, da Kiev, alle ore 15.17

I nostri ragazzi degli orfanotrofi stanno bene, ma io non combatterò mai! Non lo farò nemmeno per difendermi, perché non ha senso uccidere qualcuno per difendersi… E non fuggirò! – AGGIORNAMENTO

“Ci sono gli aerei che volano sulla città. Ma oltre gli aerei c’è sempre il cielo!”.
Sono di speranza e di fiducia, nonostante tutto, le parole che arrivano dal telefono di Masha, la cooperante di Ai.Bi. a Kiev che abbiamo raggiunto per sentire dalla sua voce com’è la situazione.
Lei, di suo, ostenta sicurezza, perché, come le ha detto la figlia stamattina: “Tu sei un po’ matta… Sei troppo tranquilla”. In realtà, matta, Masha, non lo è proprio, ma ha la forza di chi crede fortemente in una certezza: “Sono completamente contraria alla guerra; uno strumento che non ha alcun senso, mai. Perché in guerra non ci sono vincitori, ci sono solo quelli che perdono. Io sono sicura: non combatterò mai! Non lo farò nemmeno per difendermi, perché non ha senso uccidere qualcuno per difendersi. E non fuggirò: se la guerra arriverà a colpire le case e le persone, ho già dato la mia disponibilità all’ospedale vicino casa per dare una mano in caso di bisogno”.
Queste le certezze di Masha, granitiche; con le quali finisce per rassicurare, lei, chi aveva chiamato illuso di poter portare una parola di conforto. EMERGENZA UCRAINA

La guerra in Ucraina ha già fatto le prime vittime

Il resto sono solo punti di domanda su quello che accadrà. Perché se la guerra, ancora, non è arrivata nelle strade di Kiev, è già nei cieli dell’Ucraina e sugli obiettivi militari: “Mia sorella abita vicino all’aeroporto – prosegue il racconto Masha – e stanotte alle quattro è stata svegliata dalle bombe. Ci sono anche già notizie di morti e feriti tra i civili, soprattutto nelle piccole ‘cittadelle’ vicino alle basi militari. Per il momento stanno bombardando obiettivi strategici, non solo a Kiev, ma un po’ in tutto il Paese”.
Tra gli obiettivi strategici, però, c’è anche, per esempio, la diga sul fiume Dnepr, poco fuori Kiev, che stamattina, secondo Masha, gli aerei hanno provato a colpire. E per quanto “strategico”, se la diga saltasse, le conseguenze sarebbero per tutti i cittadini. D’altra parte, quando si sganciano delle bombe, non si può pensare di colpire con la precisione di un laser.

File di auto per uscire dalla città e ai bancomat dell’Ucraina

In città, al momento, le conseguenze più visibili sono alcuni servizi delle Poste chiusi (per esempio quello dove è arrivato un pacco che Masha non riesce a ritirare da ieri) e le file ai bancomat, data la limitazione al prelievo di contanti. Oltre al grande traffico sulle strade che portano fuori città.
Le notizie peggiori, però, arrivano da più lontano, nelle zone a est, dove la guerra si combatte già sul terreno. Lì, la rete di ONG locale sta già lavorando per portare in salvo i bambini.
All’istituto Volodarka, dove è attivo il progetto di Adozione a Distanza di Ai.Bi. la situazione è ancora tranquilla: “Chiaramente i ragazzi non sono andati a scuola e fanno lezione online, ma tutto sommato sono tranquilli”.
Parole che danno un po’ di conforto, anche se tanto Masha quanto Ai.Bi. dall’Italia, si stanno attivando per essere pronti a fornire un maggiore supporto psicologico ai ragazzi dell’orfanotrofio già dai prossimi giorni.