Ucraina. BAMBINIxLAPACE. Il padre sparito in una nuvola di fumo

La follia e il dolore di dover fare, a 8 anni, l’esame del DNA per rintracciare i resti del padre, morto nell’incendio divampato da un bombardamento a Kharkiv

I padri sanno essere dei grandi compagni di giochi, capaci di creare castelli partendo da scatoloni di cartone. Possono essere guide, capaci di indicare la direzione. Possono essere esempi da seguire o prese di posizione con cui scontrarsi per crescere. Possono essere voci da ascoltare o con cui discutere… Probabilmente, come per tanti bambini, anche il papà di Milo era tutto questo e molto altro ancora. Ma di lui, ora, non restano che poche ceneri.
Il racconto, straziante, è uno dei tanti, troppi, che da oltre due anni non è così difficile raccogliere in Ucraina. A raccontarlo è Masha, la cooperante di Ai.Bi. nel Paese, che riporta la storia del giovani Milo, 8 anni appena, a cui è stato chiesto dalle autorità di sottoporsi alla procedura di campionamento del DNA per aiutare a identificare quel che resta delle vittime dell’ennesimo bombardamento russo, che ha colpito l’ipermercato di Kharkiv in cui il padre di Milo lavorava, facendo divampare un incendio che ha ridotto tutto in cenere.

Nulla rimane dopo le fiamme

L’uomo era uno dei dipendenti del reparto arredamento e si trovava all’interno del negozio quando è avvenuto l’attacco che ha devastato l’intero quartiere, spezzando la vita di 11 persone, tre le quali il padre di Milo. O, almeno, questo è ciò che si crede, perché a causa della violenza distruttrice delle fiamme, dopo una notte intera di ricerche i soccorritori non sono riusciti a trovare che pochi resti indistinti e mucchi di cenere da setacciare e provare a identificare.
Così, la madre di Milo, con un dolore nel cuore che si fa fatica a immaginare, ha dovuto trovare la forza per raccontare al figlio cosa fosse successo nel posto in cui lavorava il papà. Ha dovuto spiegare al piccolo che non ci sono speranze di trovarlo ancora vivo e, anzi, che sarebbe servito tutto il suo coraggio e la sua forza per sottoporsi a un esame che permetta di arrivare a rintracciare quel che rimane di suo padre.
Ora, Milo guarda fuori dalla finestra di casa verso la strada sulla quale suo papà, ogni mattina, si incamminava per andare al lavoro. Alza lo sguardo verso il centro commerciale, ma quello che vede è solo una colonna di fumo che sale. Cumuli di macerie, sporcizia e calcinacci che hanno seppellito ciò che resta di suo papà.

Restiamo vicini ai bambini dell’Ucraina

Il perdurare di questa situazione terribile richiede ancora una volta il sostegno di tutti, per riuscire ad andare incontro ai bisogni delle famiglie e, soprattutto, dei bambini, da sempre le prime vittime di ogni guerra e ogni emergenza. Chiunque può dare il suo contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE.
Se vuoi fare di più e stare vicino ogni giorno ai bambini ucraini colpiti dalla guerra puoi aderire al progetto “Adotta a distanza i bambini in Ucraina”.

Image Credits: Wikimedia Commons – State Emergency Service of Ukraine in Kharkiv Oblast