Una testimonianza da una nostra volontaria in formazione, una visita a Capriana

Una visita a Capriana

Il villaggio di Capriana dista una cinquantina di chilometri da Chisinau ed è contraddistinto dal suo monastero bianco e nero che spicca nel contrasto con il verde brillante che caratterizza la campagna moldava in questa stagione.

Prendiamo una ripida stradina sterrata che ci porta direttamente all’ingresso di una casa. Lo scheletro dell’azienda vinicola che sorgeva precedentemente sul luogo fa da cornice. All’ingresso ci accoglie un uomo sorridente, subito seguito dalla moglie e dai suoi figli, che salutano timidamente e ci accolgono nel salotto di casa, dove dorme profondamente in una culla l’ultimo arrivato.

Siamo in una famiglia affidataria che, nonostante i cinque figli naturali, ha accolto tre fratelli, che erano stati abbandonati e istituzionalizzati da tempo.

L’aria che si respira è di serenità e allegria, si ride e si scherza degli aneddoti raccontati dal papà, persona piena di iniziativa e vitalità, e dai bambini che lo guardano con i loro occhi sorridenti e complici. Visitiamo e giochiamo con lepri e colombe e, mentre stiamo andando via, mi volto e vedo i bambini che corrono giocando a nascondino nel campo che circonda la casa.. Mi si riempie il cuore di felicità e torno in città sempre più convinta di quanto sia importante lottare per restituire a questi bambini il calore e il senso di appartenenza che ci sono donati da quelle relazioni così fondamentali per ogni essere umano che si possono creare solamente in una famiglia.