Vaiolo delle scimmie: come ci si contagia?

L’istituto Superiore di Sanità conferma la possibilità di trasmissione del vaiolo delle scimmie oltre che da animali anche attraverso contatti con uomini infetti e consiglia prudenza

Dopo la pandemia da Covid, ancora in corso, ma con fondate speranze di un importante miglioramento, si sta affacciando una nuova infezione, derivata dalle scimmie e chiamata “vaiolo delle scimmie”.

Fortunatamente i numeri degli infetti sono ancora molto contenuti, per l’Italia ad oggi si parla di 3 casi, mentre un articolo del Sole 24 Ore, parla di casi atipici presenti in otto Paesi europei oltre a Stati Uniti, Canada e Australia, per un totale di circa cinquanta casi.

Vaiolo delle scimmie: quali sono i sintomi?

Il vaiolo delle scimmie inizia come una malattia simile all’influenza, un gonfiore ai linfonodi, seguito da una eruzione cutanea sul viso e sul corpo. La malattia è generalmente limitata all’Africa, ma in Israele, riporta il quotidiano, nei giorni scorsi si è registrato il primo caso, su un uomo rientrato da un viaggio in Europa.

Il prof. Bassetti, noto direttore dell’istituto di malattie infettive di Genova, sempre sul Sole 24 ore, fa presente che coloro che sono stati vaccinati per il vaiolo, dovrebbero essere protetti, ma c’è da ricordare che questa vaccinazione nel 1981 è stata abrogata e sottolinea l’importanza del tracciamento. “Non c’è una cura specifica per il vaiolo – ha spiegato Bassetti– in genere queste forme si autolimitano, hanno una durata e poi si risolvono” ma i rischi sono quelli di una malattia intraumana (per rapporti molto stretti) e potrebbe divenire un problema.

Hans Kluge Direttore dell’OMS per l’Europa, ha definito i recenti casi di vaiolo delle scimmie atipici per diverse ragioni, primo: “perché tutti tranne uno di questi casi non hanno relazioni con viaggi in aree dove il vaiolo delle scimmie è endemico, cioè in Africa Occidentale e Centrale. Secondo perché molti dei casi sono stati individuati dai servizi di salute sessuale […] Terzo per la natura geograficamente dispersiva dei casi in Europa e fuori, questo suggerisce che la trasmissione potrebbe essere in corso da tempo”.

Come ci si contagia?

L’istituto Superiore di Sanità, sul suo portale di epidemiologia Epicentro,  conferma la possibilità di trasmissione del vaiolo delle scimmie, oltre che da animali anche con contatti con uomini infetti, consiglia prudenza e ci informa che il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha attivato un sistema di allerta e ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse.
Conferma inoltre che le raccomandazioni prevedono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi al medico di fiducia in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, sottolinea l’importanza di evitare il contatto con persone con febbre e valutare con attenzione prima di ogni contatto stretto o sessuale la presenza di eventuali manifestazioni cutanee inusuali sulla cute del partner.