Valentina Griffini :” Ogni bambino abbandonato e’ #iosonoundono. Ecco perché mia madre dandomi alla luce ha fatto di me un dono per i miei genitori adottivi”

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“Ho la piena consapevolezza di essere un dono, di esserlo stata fin dall’inizio. Fin dal giorno in cui mia madre decise di portare a termine la gravidanza e poi di partorire nella miglior clinica di Milano. Così facendo mi ha donato e altri, i miei genitori, hanno accolto quel dono. E sono stati a loro volta dono per me. Poi a mia volta ho accolto due splendidi doni..”.

 

Un cerchio che si chiude, per Valentina Griffini, mamma a sua volta di due bambini marocchini di nascita; una storia, la sua, che ha avuto l’opportunità di proseguire, come per tutti i figli che hanno trovato famiglia con l’adozione. Davanti a quel bivio, 32 anni fa, la donna che ha dato la vita a Valentina ha scelto il sentiero sconosciuto e libero, da percorrere insieme ad altri, piuttosto che il buio.

“E’ una consapevolezza, credo, che dovrebbero avere tutti, nessun figlio dovrebbe maturare pensieri negativi rispetto alla genesi di quel dono – aggiunge – Certo è che noi ‘doni’ abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo fare la nostra parte, dare frutto e non sentirci quindi sfortunati!”

 La campagna appena lanciata da Ai.Bi, #iosonoundono, ha origine proprio da una serie di riflessioni e da uno scambio di opinioni con un giornalista che qualche settimana fa si stava occupando della situazione delle adozioni internazionali, delle attuali difficoltà, dei timori che spesso gli adulti maturano verso questa forma di accoglienza. Diventare genitori di un bambino con l’adozione fa ancora paura.

“A questo proposito faccio spesso un esempio: quando si ricevono regali, doni, a volte si è in imbarazzo perché ci si sente inadeguati –  precisa Valentina – : è vero non è semplice, ma non bisogna avere paura del dono di un figlio. L’adozione fa parte della natura: esiste da sempre, nel regno animale così come tra gli uomini”.

Nel colloquio con il giornalista –  “I figli sono un dono, non un diritto” – Valentina rispose che “Siamo proprio noi, figli adottivi, in grado di rompere la catena di dolore innescata da un abbandono o da chissà cosa altro ancora”.

Sono i figli, insomma, in grado di riscrivere e dare un nuovo inizio alla storia, là dove si era interrotta.

Ecco perché la campagna di Ai.Bi, vuole raccontare di volti, storie, pensieri, emozioni, gesti che aprono il cuore all’accoglienza. L’adozione, vista dagli occhi di qualsiasi bambino che attende una famiglia, ha una sola definizione: #iosonoundono.

Racconti che testimoniano la bellezza dell’adozione: una bellezza a cui Ai.Bi. non ha voluto rinunciare e per questo ha preso la decisione di riaprire i mandati con la Campagna #iosonoundono. Perché la speranza non va mai persa e nel mondo ci sono 168 milioni di bambini per la quale bisogna tenerla accesa.